Per comprendere la patologia tendinea dobbiamo capire perche in natura si ha difficolta' ad avere la guarigione del tendine:
le lesioni si hanno in atleti spinti a prestazioni esasperate come manacerace che è un cavallo da steeple dove lo sforzo massimale e' molto superiore a quello che serve in natura per sfuggire al predatore, ma anche in cavalli dove lo sforzo non e' cosi' intenso: la sella, il peso del cavaliere, il lavoro e le ferrature li allontanano dal loro movimento naturale producendo su tendini e legamenti una sollecitazione maggiore di quella provocata in natura.
Questo iperlavoro del tendine porta alla rottura di fibre con afflusso di sangue nella lesione. Finche' le lesioni sono piccole le citochine rilasciate al momento della lesione richiamano le cellule staminali unipotenti del tessuto tendineo che riescono in questo modo a rigenerare il tessuto. Se le lesioni sono piu' grandi non vi sono cellule sufficienti alla riparazione e si produce una cicatrice che porta a recidive. In definitiva non c'e' un errore della natura,ma siamo noi che spingiamo il cavallo oltre il suo progetto genetico.
Cosa succede quando il tendine si rompe? Si crea un buco nella matrice tendinea che si riempe di sangue; il sangue produce sostanze diverse da quelle prodotte dalle cellule staminali e si ottiene una cicatrizzazione e non una "restitutio ad integrum" del tessuto. Per cui dobbiamo curare la compensazione che l'organismo si e' inventato per una patologia non programmata in natura.
Ad ogni tipo di lesione segue
1-INFIAMMAZIONE
2- INIBIZIONE DELL'INFIAMMAZIONE
3- RICOSTITUZIONE TISSUTALE
4-INIBIZIONE DEL PROCESSO DI CRESCITA TISSUTALE
Fino a poco tempo fa per curare il tendine si rinforzava la prima fase di questo processo aumentando l'infiammazione con focature,vescicanti,tinture rubefacenti,etc..... Ma ciò aumentava solo il tessuto cicatriziale causando inevitabili ricadute.
Nella seconda fase del processo "l'inibizione dell'infiammazione",la medicina tradizionale si e' avvalsa di cortisonici, antiinfiammatori non steroidei,l'acido ialuronico etc...,mentre nella medicina rigenerativa e' stata usata la terapia genica e l'IRAP.
Anche queste tecniche agiscono solo su un punto del processo rigenerativo risultanto limitate.
Nella ricostituzione tissutale vengono usati in medicina rigenerativa cocktail di fattori di accrescimento ottenuti dalla centrifugazione del sangue. Ma il limite è che questa tecnica agisce solo sul terzo punto del processo rigenerativo e manca il numero idoneo, il tipo e la consequenzialita' dei fattori di accrescimento.
Ci manca l'intima conoscenza del processo nella sua totalita' e, anche avendola, non avremmo la possibilita' di usare i diversi fattori di accrescimento attimo per attimo al fine di ottimizzare la "rigenerazione".
Queste prerogativa appartiene alle cellule staminali che non devono essere considerate un farmaco, ma una piccola casa farmaceutica che produce il farmaco giusto al momento giusto.
Le staminali embrionali hanno una capacità generatrice, sono la fabbrica dell'automobile per cui non la aggiustano, ma stimolano in natura tumori.
Le staminali adulte hanno una capacità rigeneratrice, sono il meccanico che conosce l'automobile e la sa aggiustare.
Però le adulte ottenute da midollo e da grasso messe in coltura manifestano tanti recettori, indirizzandosi verso altre tipologie cellulari e perdendo in capacità rigenerativa.
Ecco i punti che rendono preferibili le cellule staminali del sangue:
Producono i fattori di accrescimento adeguati momento per momento nei vari stadi del processo rigenerativo
Hanno una capacita' rigenerativa superiore rispetto alle altre staminali adulte usate finora perche' mostrano solo i recettori di staminalità e contengono una percentuale di pluripotenti adulte.
Sono una popolazione omogenea grazie al passaggio di sorting cioe' senza la presenza di cellule non staminali o altre componenti; sono della stessa grandezza, cioè allo stesso grado di maturazione e sono inoltre un emoderivato autologo.
Tornando a manacerace questo è un cavallo da steeple ha avuto una lesione tendinea invalidante, ma dopo il trattamento ed un anno di riposo precauzionale è tornato a correre da più di tre anni ha fatto circa trenta corse vincendone una decina e il filmato mostra la sua vittoria in una listed race quasi 4 anni dopo l'inoculazione. Il cavallo continua a vincere all'età di 10 anni e dalla foto montato dal fantino con la giubba gialla con il numero 5 non disdegna di staccare da terra per saltare diversi metri prima della siepe.
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