© CLAUDIO MORTINI - Popolata da poco più di 5 mila abitanti, nel cuore verde della provincia di Perugia, la località umbra è abbracciata da una cinta muraria imponente e, subito dopo, da un paesaggio lussureggiante che conquista da secoli pittori e poeti.
Un tempo era nota per le tele pregiate che vi si producevano, chiamate "bevagne" in suo onore. Oggi Bevagna è più famosa per altri motivi, ancora più prestigiosi: l'aspetto antico e grazioso le ha fatto guadagnare un posto tra i "Borghi più belli d'Italia", mentre la qualità dell'ambiente e delle strutture turistiche ha portato in paese la Bandiera Arancione del Touring Club.
Nata in epoca romana, col nome latino di Mevania, Bevagna visse un momento particolarmente prospero in epoca imperiale, mentre nel III-IV secolo fu sede vescovile. Spesso vittima di saccheggi e incursioni violente, la cittadina fu espugnata e data alle fiamme da Federico Barbarossa nel 1152, nel 1249 fu distrutta dal Conte d'Aquino e nel 1375 subì l'ira di Corrado Trinci.
Di quel passato burrascoso sono andati perduti, per fortuna, i problemi e i momenti funesti, ma rimangono innumerevoli testimonianze storico-artistiche che ammaliano i visitatori. Le mura medievali, in gran parte sovrapposte alle precedenti mura romane, sono le prime ad accogliere i turisti, con un anello possente di ben 1700 metri.
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