Diventa definitiva la condanna ad 1 anno 8 mesi per l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, nell'ambito della vicenda legata alla strage di Rigopiano dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse un hotel.
Lo hanno deciso i giudici di Cassazione. Provolo è accusato di rifiuto di atti di ufficio e falso.
VideoTragedia di Rigopiano, definitiva la condanna per l'ex prefetto
Appello bis invece per sei dirigenti della Regione Abruzzo all'epoca dei fatti, che era stati assolti nei due precedenti gradi di giudizio. I giudici della Cassazione hanno disposto un nuovo processo di appello anche per l'ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. La Suprema corte ha disposto il processo dinanzi ai giudici della corte d'Appello di Perugia. Nuovo processo di secondo grado anche per cinque dirigenti della Provincia e per un tecnico del comune all'epoca dei fatti. Per loro però, così come per il sindaco, potrebbe arrivare la prescrizione delle accuse. Confermata invece la condanna all'ex gestore dell'hotel
Ripercorriamo quella notte in questo servizio
E' il 18 gennaio 2017. In questi giorni sull’Abruzzo si è abbattuta una forte ondata di maltempo. Nevicate senza precedenti che hanno causato disagi e blackout in varie realtà della regione.
Alle 16:41 per effetto di alcune scosse sismiche, dal Monte Siella si stacca una valanga di oltre 100mila tonnellate che scende a valle e in pochi minuti colpisce l'Hotel Rigopiano, nel comune di Farindola.
In quel momento nella struttura ci sono 40 persone, 28 sono clienti, tra cui quattro bambini, e 12 membri dello staff.
Alcuni ospiti avevano cercato di andare via nelle ore precedenti ma per la forte nevicata nessuno poteva lasciare l'hotel.
Alle 17.08, un cuoco in vacanza che si trovava nel parcheggio, ed è scampato miracolosamente alla slavina lancia l'allarme al suo datore di lavoro con una brevissima e drammatica telefonata: "È caduto, è caduto l'albergo".
Il ristoratore chiede aiuto al 118 e quando la macchina dei soccorsi si mette in moto 11 persone vengono salvate ma è una strage, i morti sono 29. L'albergo era stato letteralmente spostato di circa dieci metri verso valle.
La maggior parte dei superstiti viene ritrovata al piano terra, protetti da un solaio che ha resistito all'impatto della valanga. Molti sono rimasti sotto le macerie per oltre trenta ore. L'ultimo estratto vivo dai vigili del fuoco è un pasticcere rimasto intrappolato in quell'inferno per 62 ore. Tra le vittime anche un rifugiato senegalese di 30 anni, Faye Dame, che lavorava come tuttofare e che per giorni nessuno ha cercato.
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