Gli Iconoclasti e i Pauliciani
di Federico E. Perozziello
L’imperatore Leone III il Siriano (717-741), originario della città di Germanicea, al confine con il Califfato di Baghdad, immaginava che le continue sconfitte dell’esercito di Bisanzio fossero dovute all’utilizzo delle immagini sacre come oggetti di culto, nonostante il divieto delle Scritture. La vicinanza delle popolazioni dell’Anatolia con gli Arabi e i musulmani deve avere favorito questa diversa visione del culto cristiano. Di fatto, Leone III e soprattutto suo figlio Costantino V, inaugurarono un periodo storico della durata di oltre un secolo in cui le immagini sacre vennero distrutte nei luoghi di culto e molti religiosi furono obbligati con la forza ad abbandonare il culto delle immagini sacre. Il periodo iconoclasta terminerà nell’anno 843 grazie all’intervento dell’imperatrice Teodora l’Armena.
I Pauliciani
I Pauliciani erano una setta religiosa che praticava un cristianesimo basato su di una forma di Dualismo. Credevano nell’esistenza di due divinità supreme, il Dio del Vecchio Testamento, che aveva creato la materia e la fragilità dell’uomo nel peccato e quello del Nuovo Testamento, che aveva invece annunciato il trionfo dello Spirito e la redenzione dell’anima dalla materia. Era intuitiva l’influenza dell’antico Zoroastrismo persiano, ma i Pauliciani erano animati da una salda fede. Anche se poco conosciuta per la sua segretezza, questa setta, di grande importanza in termini di influenza storica, si considerava una chiesa apostolica universale. Rifiutava il clero, lo stile di vita lussuoso, la croce e la divinità di Gesù. Per questo motivo, si era guadagnata popolarità tra le masse disilluse. Questo nome gli fu dato dagli Armeni e Pauliciano significava seguace di Paolo, la cui dizione non è certa, perché potrebbe riferirsi a San Paolo, oppure al missionario manicheo Paolo di Callinico o al vescovo Paolo di Samosata, che fu vescovo di Antiochia nell’anno 260.Grazie alle persecuzioni dei Cristiani ortodossi e alla loro deportazione in Occidente e nella odierna Bulgaria, il Paulicianesimo si diffuse fino all’Occidente, prendendo il nome di Bogomilismo e infine di Cataria, il movimento ereticale che interessò la Provenza e che provocò l’indizione della Crociata contro gli Albigesi da parte del Papa Innocenza III (1161-1216).
The Iconoclasts and the Paulicians
by Federico E. Perozziello
Emperor Leo III the Syrian (717-741), a native of the city of Germanicea, on the border with the Caliphate of Baghdad, imagined that the constant defeats of the Byzantine army were due to the use of sacred images as objects of worship, despite the prohibition of Scripture. The proximity of the populations of Anatolia to the Arabs and Muslims must have favoured this different view of Christian worship. In fact, Leo III and especially his son Constantine V, inaugurated a historical period lasting more than a century in which sacred images were destroyed in places of worship and many religious people were forcibly forced to abandon the cult of sacred images. The iconoclastic period ended in the year 843 thanks to the intervention of Empress Theodora the Armenian.
The Paulicians
The Paulicians were a religious sect that practised a Christianity based on a form of Dualism. They believed in the existence of two supreme deities, the God of the Old Testament, who had created matter and man's frailty in sin, and the God of the New Testament, who had instead announced the triumph of the Spirit and the redemption of the soul from matter. The influence of ancient Persian Zoroastrianism was intuitive, but the Paulicians were animated by a firm faith. Although little known for its secrecy, this sect, of great importance in terms of historical influence, considered itself a universal apostolic church. It rejected the clergy, the luxurious lifestyle, the cross and the divinity of Jesus. For this reason, it had gained popularity among the disillusioned masses. This name was given to him by the Armenians, and Pauliciano meant follower of Paul, the diction of which is uncertain, as it could refer to St Paul, or to the Manichean missionary Paul of Callinicus, or to Bishop Paul of Samosata, who was Bishop of Antioch in the year 260. Thanks to the persecution of the Orthodox Christians and their deportation to the West and today's Bulgaria, Paulicianism spread to the West, taking the name of Bogomilism and finally Cataria, the heretical movement that affected Provence and provoked the calling of the Crusade against the Albigensians by Pope Innocent III (1161-1216).
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