Commento di don Paolo Quattrone - sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.
Lunedì 9 Gennaio
Buon lunedì! Dopo il battesimo Gesù comincia la sua vita pubblica e la predicazione dopo che per circa una trentina di anni aveva svolto una vita normale, con la sua famiglia, lavorando come falegname, conducendo un’esistenza del tutto normale ma non per questo non significativa. Anzi saranno proprio questi decenni di vita semplice che aiuteranno Gesù a comprendere da vicino l’esistenza umana fatta di ombre e luci e a formare la sua visione della vita, di felicità dando una dimensione concreta al messaggio del padre che doveva diffondere. Gesù vivendo da uomo comprende poco per volta come il suo messaggio di amore e di salvezza poteva essere applicato nella vita umana perché non poteva e non doveva passare sopra la testa della gente ma nei cuori, entrando nella realtà, è per questo che molte volte parlerà in parabole, utilizzando esempi, per farsi capire e per aiutare la gente a d accogliere il suo messaggio, il suo Vangelo. Questa è la sfida che ancora oggi la Chiesa deve saper cogliere, il Vangelo non deve passare sopra la testa della gente ma nel cuore, nella carne, nel vissuto altrimenti la fede diviene astratta, una roba che ci passa sopra le teste, che non ha nulla a che vedere con la concretezza della nostra esistenza. L’inizio del brano ci comunica che Giovanni Battista è stato arrestato, perché ritenuto troppo scomodo per le sue parole, lui finisce in galera ma Gesù inizia a predicare, come ci viene detto: Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio. Il Battista viene messo a tacere ma adesso a parlare è Gesù, la Parola di Dio nessuno può imbavagliarla, alla fine da qualche parte esce sempre. Gesù proclama il Vangelo che vuol dire Buona Notizia e quali sono le prime parole che dice: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”. Potremmo tradurlo anche con queste parole: il tempo è pieno, è gravido, cioè il tempo è pieno di Dio, Dio è entrato nel tempo con Gesù, nella storia umana, nella storia di ognuno di noi e questa è la prima buona notizia. Altra buona notizia è che Dio c’è, è vicino, è vicino alla nostra realtà, a ciò che viviamo, non è distante, non passa sopra le nostre teste come dicevo prima. La prima conversione, il primo cambio di mentalità e di rotta da compiere è quello di credere che Dio è presente, è vicino è può agire nella nostra storia personale, si tratta di convertirci e di credere che non se ne sta lassù per i fatti suoi ma poiché ci ama vuole interagire con noi, vuole intrattenere una relazione con noi, vuole aiutarci a rendere più bella la nostra esistenza, ad essere più felici. Non a caso Gesù mette immediatamente in pratica questa sua frase: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo, chiamando alcuni pescatori, alcuni uomini in carne ed ossa, con i loro nome, la loro storia personale a seguirlo, infatti leggiamo che: Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Voilà, ecco tutta la concretezza di Gesù, quelle parole che Lui ha detto le mette subito in pratica, Dio è vicino, è presente, è in azione e desidera entrare in contatto con te, con noi e farci cambiare strada, portarci verso una vita ancora più bella e felice. Ancora oggi Dio è presente e all’opera, ci viene incontro ogni giorno con le parole del suo Vangelo ma noi le lasciamo un po’ entrare nel nostro vissuto, nelle nostre scelte? Ci lasciamo, come i primi discepoli, portare, smuovere, mettere in discussione e in viaggio dalla sua Parola che ogni giorno intercettiamo, ascoltiamo, leggiamo e meditiamo? Come Chiesa, aiutiamo la gente a far sì che le parole di Dio non passino sopra le teste ma entrino nei cuori? Buon inizio di settimana a tutti!
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