Roma, 5 lug. (askanews) - Un'ordinanza per risolvere il problema rifiuti a Roma: l'ha firmata il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il testo stabilisce che i luoghi più sensibili come scuole e ospedali siano sgombrati entro 48 ore, mentre entro una settimana dovrà essere ripulita tutta la capitale, incluso il posizionamento di altri trecento cassonetti.
D'altra parte, in accordo con il ministero dell'Ambiente, Zingaretti dispone l'obbligo per gli altri impianti della regione ad accogliere alla massima capacità i rifiuti di Roma. Si spera così di dare rapido sollievo alla cittadinanza da settimane provata da cumuli di immondizia sotto il solleone, con effetti devastanti di miasmi e moltiplicazione anche dei topi in superficie (queste immagini sono state girate il 5 luglio a Trastevere dal giornalista Giorgio Carra).
L'ordinanza può essere letta da un lato come un commissariamento dell'Ama, l'azienda municipalizzata addetta alla raccolta dei rifiuti capitolini, invitata a una 'fortissima accelerazione'. Dall'altro, la giunta Raggi da mesi attribuiva parte della colpa della crisi rifiuti alla mancata indicazione da parte di Zingaretti dei siti per il conferimento.
Il braccio di ferro fra la giunta guidata dal segretario PD e il Comune della sindaca a cinque stelle è andato avanti a colpi di accuse e smentite. Ma la crisi dei rifiuti del fragile sistema romano è precipitata da inizio giugno con la diminuzione dei conferimenti nella discarica di Malagrotta. Il sistema deve essere integralmente ripensato, con l'aumento della raccolta differenziata e degli impianti di smaltimento. I rifiuti di Roma esportati altrove producono energia e denaro. Nella capitale, solo devastazione. E oltre alla crisi, c'è anche il disastro dell'ordinaria amministrazione fra strade sporche e cestini traboccanti in pieno centro.
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