La Regione Campania ha avviato un grande piano per la rimozione di oltre 4 milioni di tonnellate di ecoballe che si sono accumulate, tra il 2000 e il 2010, in un decennio di emergenza rifiuti.
Dal 2010 il problema non è stato mai affrontato. Nel 2015 la Giunta De Luca, con le risorse dell’allora governo nazionale, ha avviato il Piano Straordinario che si basa su tre filiere: il trasporto fuori regione, la produzione di materiale da riciclo, e la produzione di combustibile solido secondario.
Il cronoprogramma prosegue nonostante il blocco dell’importazione della plastica da parte della Cina, la saturazione dell’impiantistica del nord Europa da parte della Gran Bretagna e un’anomala impennata dei costi nel settore.
Lo smaltimento fuori regione è stato appaltato per 1.391.441 tonnellate di ecoballe.
L’azione di rimozione in atto ha permesso di liberare completamente alcuni siti di stoccaggio creati durante il periodo emergenziale, inviando i rifiuti presso impianti di trattamento in Italia e all’Estero.
Circa un milione di ecoballe verrà trattato per recuperare materiali utili al riciclo. La lavorazione avverrà nell’ex centrale Turbogas di Giugliano in Campania presso la quale si sono concluse le operazioni di bonifica.
Due milioni di ecoballe verranno trasformati in Combustibile Solido Secondario presso lo Stabilimento di Tritovagliatura e Imballaggio Rifiuti di Caivano.
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