Filmato in alta definizione [restaurato e a colori] dell'Istituto Luce sul discorso di Mussolini a Piazza Venezia a Roma in occasione della dichiarazione di guerra dell'Italia a Gran Bretagna e Francia. Restauro al solo scopo di preservazione storica.
I COMMENTI SUL WEB:
- Mio padre aveva 14 anni quando Mussolini annunciò l’entrata in guerra. Mi raccontò che mia nonna trasse dalla credenza una bottiglia di vermouth, versò due bicchieri: uno per se ed uno per mio padre. Fecero un brindisi all’Italia e scoppiarono in lacrime.
- "Io ero in piazza Venezia quel giorno, e ho visto tanta gente che conoscevo là. Ma dopo la caduta del fascismo, tutti quelli che avevo visto con i miei occhi negarono con forza di esserci mai stati"
E' il racconto che un collega anziano di mio padre aveva fatto a mio padre (che ha 74 anni) in ufficio, circa 30 anni fa.
- Mio bisnonno era lì. Il suo datore di lavoro, quel giorno, portò tutti i dipendenti in piazza (probabilmente a seguito di un ordine). Il mio bisnonno non applaudì e da dietro un uomo lo colpì intimando di applaudire.
- Anche molti ebrei decisero di iscriversi al partito, e volevano la guerra. Questa cosa mette ancora di più i brividi. Chissà cosa hanno pensato dopo che l’Italia si alleò con la Germania.
- Pur di pararsi il cul0 la gente sputa sui piatti dove ha mangiato fino a ieri.
- Vedere un popolo acclamare la propria condanna a morte mette i brividi...
- Mio Nonno era lì ed era scoppiato in lacrime sentendo Mussolini dire queste parole, e dopo hanno fatto un brindisi all'Italia e piazza Venezia dopo 7 settimane era a pezzi...
- Piazza Venezia piena per lo più di romani che non avevano assaggiato la guerra di trincea del 15-18 al Nord. La domestica dei miei nonni, veneta, era inorridita dalla gente che urlava "guerra" e diceva, con l'accento veneto "Ostia, gridano guerra perché non sanno cos'è la guerra" e lei l'aveva vista bene dalle sue parti.
- Quando Churchill diceva che "gli italiani vanno alla guerra come allo stadio e vanno allo stadio come alla guerra".
- Certo è impossibile vedere Piazza Venezia cosí piena di gente come quel giorno. Ed è pure incredibile l'ovazione generale per una guerra.
- I motivi per volere la guerra erano tanti. In particolare, gli italiani temevano di diventare gli zimbelli d'Europa in caso di neutralità. Questo è scritto nei verbali della polizia segreta nazionale. Gli italiani non avevano alcuna voglia di fare la guerra eppure sapevano di doverla fare. Mussolini stesso, diceva: "noi la nostra guerra l'abbiamo fatta, quella africana, ma qui mica si può stare a guardare!" A Ciano dice: "non cambia molto fra sconfitta e vittoria. Bisogna soltanto partecipare e sacrificarsi". Questo modo di pensare è tipico della mentalità romana, in particolare quella pre-augustea.
- La metà erano li per costrizione. Se non eri iscritto al partito o non partecipavi alle manifestazioni come minimo passavi guai.
- Erano altri tempi... l'errore più grande che si può fare è quello di giudicare la storia passata con la testa di oggi. Al tempo era un privilegio difendere i confini, gli ideali... al tempo era normale COLONIZZARE, tutti avevano colonie e programmavano di averne altre. Le persone erano indottrinate a determinati comportamenti. Non pensate che oggi non siamo indottrinati... è cambiato il modo, ma siamo comunque delle pecore in mano al pastore di turno.
- Vedendolo ora sembra successo cosi tanto tempo fa, guardando invece le date e sapendo quando è stato registrato mette i brividi: il fatto che è passato cosi poco tempo, troppo poco tempo per dimenticare le facce di ogni italiano in quella piazza che urlava, acclamava e idolatrava un neanche definibile uomo come Mussolini. Quanta forza sprecata ,quanta ragione nell'incitare all'odio. Eppure guardando questo video mi fa un pó mettere nei panni di quei ragazzi, che li sotto vedevano sto essere urlare sicuro di se. Un grande oratore, questo c'è da dirlo, che pur dicendoti che dovevi scendere alle armi in una guerra persa in partenza ti ammaliava e ti faceva urlare a squarciagola come facevano tutti. Del resto essere fuori dalla massa non era ammissibile in quegli anni che anche se lontani come detto in precedenza sono ancora troppo vicini per dimenticare.
- Ogni volta che ascolto le parole in cui dice: "Vincere... E Vinceremo" mi vengono i brividi fino alle ginocchia. Tutti quegli uomini e quei ragazzi ignari del fatto che di li a poco sarebbero morti da soli in mezzo al fango per le ambizioni di un folle.
- Tempo un anno e mezzo e le urla di gioia saranno urla di dolore e lutto.
- Non penso che esultassero tutti, ma grida isteriche di disperazione.
- Il popolo è un qualcosa che può essere trascinato anche in fondo ad un burrone. Ce lo insegna la storia e anche il presente.
- Ultima lettera di Mussolini: "Io non ho inventato il fascismo, l'ho tirato fuori dagli italiani", e beh, ha ragione.
- La fame porta alle armi, la guerra porta la fame. Nonno quanto avevi ragione.
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