«È un vero peccato che da dieci anni questo capolavoro non possa essere visibile ai fedeli e ci auguriamo che presto possa essere sottratto all'incuria e restituito alla nostra comunità». Parla del soffitto a cassettoni intarsiato del Seicento don Vincenzo Apicelli, rettore del Santuario dell'Annunziata, che dall'altare lancia un appello sperando che la sua ristrutturazione rientri tra i buoni propositi del 2011. Dal 2001 resta chiuso nelle impalcature e, in occasione del decennale, adesso si spera nel miracolo. L'impresa, infatti, è di quelle di non facile realizzazione: per liberare dai tubi di ferro l'opera di legno, realizzata nel 1611, servono più di un milione di euro. Una volta l'opera di legno e stucchi in oro conteneva la tela «La presentazione della Vergine al Tempio» di Massimo Stanzione, ora al sicuro nel museo di Capodimonte; mentre le altre quattro tele, tutte di pregiato valore,datate tra il 1600 e il 1700, invece, restano al loro posto col rischio di andare distrutte a causa dell'umidità. Senza contare la presenza nefasta per la loro integrità, di ospiti indesiderati come topi e piccioni. Ma cosa succede? Il soffitto a cassettoni, uno dei dieci più importanti d'Italia, sta marcendo a causa delle infiltrazioni d'acqua nell'indifferenza generale. «Tutto è cominciato nel 2001- ricorda il rettore Apicelli - e da allora la Asl, che è proprietaria dell'immobile, ha provveduto solo a semplici opere di derattizzazione ma non di consolidamento strutturale dell'opera, limitandosi a fare installare le impalcature che, tra l'altro, si sono anche tutte arrugginite». Un tesoro occultato agli occhi dei fedeli, quindi. A settembre del 2001 la tela di Stanzione venne riposizionata sul cassettone dopo un lungo restauro, ma dopo pochi mesi ne avvenne il distacco a causa dell'incuria del cassettone. Da allora, come denunciato a più riprese anche dalla Curia, solo interventi- tampone. Così oggi chi alza gli occhi al cielo, si scontra col sinistro spettacolo di una imbracatura di ferro che occulta alla vista il soffitto di legno e stucchi in oro. Senza contare che proprio sopra l'altare, invece, si trovano delle reti di metallo per evitare che i calcinacci precipitino al suolo. E proprio per ricordare il tesoro nascosto della chiesa la Proloco di Giugliano, assieme all'associazione T-Art, promuove per gennaio prossimo una manifestazione sul «cielo capovolto». Foto, video e testi che ripercorrono la storia della realizzazione del soffitto a cassettoni mostrandone a tutti la bellezza e che vogliono denunciarne l'ormai intollerabile degrado. Il Santuario dell'Annunziata è uno scrigno di bellezze, molte delle quali realizzate da un artista nato a Giugliano, Nicola Cacciapuoti, allievo e collaboratore di Francesco Solimena e di Domenico Antonio Vaccaro (autore anche della cupola della chiesa del Purgatorio). Ma il punto di riferimento per gli appassionati d'arte e i fedeli resta in ogni caso la cappella della Madonna della Pace, dove viene conservato il simulacro della Vergine poi portato in processione nella festa che inizia a Pentecoste. La cappella è stata realizzata nel 1400 e rappresenta il nucleo storico del santuario di piazza Annunziata. (Il mattino - 27/12/2010) TONIA LIMATOLA
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