IL SUPERVULCANO ITALIANO, I CAMPI FLEGREI:
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Il parco di Yellowstone, per quanto possa essere meraviglioso da un punto di vista naturalistico e paesaggistico, nasconde nel suo ventre uno dei vulcani più pericolosi al mondo.
Spesso, impropriamente, Il vulcano dell'altopiano di Yellowstone viene definito un super vulcano che se dovesse eruttare potrebbe portare a drammatici cambiamenti climatici in tutto il nostro pianeta a causa della enorme quantità di polveri e ceneri che scaglierebbe nell’atmosfera.
Questa inquietante notizia non è certo una novità, e una recente ricerca condotta da un team di vulcanologi dell’Università dello Utah ha rivelato un altro faccia della fisionomia di questo vero e proprio mostro dormiente. A una profondità compresa fra i 19 e i 45 km c'è un’altra camera magmatica finora sconosciuta, molto più grande della prima che si trova sopra di essa.
Secondo le stime fatte dagli scienziati il volume complessivo del magma nelle due camere potrebbe riempire il Gran Canyon degli Stati Uniti per oltre 10 volte.
La storia della supervulcano di Yellowstone è costituita da tre grandi eruzioni che si sono regolarmente verificate ad intervalli di circa sei/settecentomila anni.
La prima di cui abbiamo conoscenza avvenne 2 milioni di anni fa e provocò la fuoriuscita di ben 2450 chilometri cubici di cenere e gas bollenti.
La seconda avvenne 1,3 milioni di anni fa e causò un'esplosione di 280 chilometri cubici di materiale incandescente, mentre l'ultima, avvenuta 640.000 anni fa, gettò nei cieli del pianeta 1000 chilometri cubi di cenere.
Da tempo gli scienziati sostengono che una quarta eruzione dovrebbe verificarsi a breve, riferendosi a un grande periodo di tre/quattrocento anni e non di qualche mese, come spesso si legge allarmisticamente in rete. Comunque per la cronaca è stato calcolato che l'energia che si sprigionerebbe con l'eruzione sarebbe paragonabile a quella dell'impatto di un enorme asteroide o addirittura di una cometa.
Va doverosamente detto, però, che simili fenomeni prima succedere , nei mesi precedenti all'effettiva eruzione, farebbero registrare una serie di segni premonitori abbastanza evidenti, quindi il tempo di prevedere il disastro ambientale ci sarebbe anche se, in un caso del genere ci sarebbe ben poco da fare se non limitare quella che sarebbe comunque una spaventosa catastrofe globale.
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