Raimondo Ricci compie novant'anni. Vivere Genova lo ha incontrato nella sua casa di Carignano, utilizzando per l'occasione un intervistatore d'eccezione quale Luca Borzani, presidente della Fondazione Cultura Palazzo Ducale. L'avvocato Ricci, originario dell'imperiese, taglia il traguardo del novantesimo compleanno portandosi dentro l'esperienza della deportazione a Mathausen: un'esperienza difficile da raccontare, a causa dell'estrema assurdità degli orrori nazisti. "Entrando in un campo di eliminazione -- racconta Ricci -- si entrava in un mondo capovolto, dove l'unica certezza era l'annullamento dell' umanità".
Ritornato in Italia ("fui molto fortunato, solo 8-9% dei prigionieri riuscì ad avere salva la vita"), intraprese prima la carriera come avvocato, ergendosi a baluardo dei valori costituzionali, poi come parlamentare: fu due volte deputato e una senatore, nelle file del Partito Comunista Italiano. Dal 1969 è presidente nazionale dell'ANPI, ha passato una vita a raccontare, a rendere comprensibili gli orrori del nazismo. Nell'intervista Ricci scava nei suoi ricordi, e arriva ad individuare i momenti più truci di quegli anni di prigionia, ma anche i più felici. L'incontro casuale con sua sorella, una volta tornato a Genova, proprio vicino alle rovine del Carlo Felice, o la presa di coscienza che in Italia la Resistenza aveva finalmente trovato campo fertile.
Video di Fabio Tornabene
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