Adriatici non ha sparato a bruciapelo, ma da una distanza superiore ai 20-30 centimetri e con un'inclinazione dall'alto verso il basso. E' quanto emerso nel corso dell'ultima udienza del caso giudiziario che riguarda l'ex assessore leghista di Voghera, a processo con l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Youns El Boussettaoui. Tre settimane fa uno dei testimoni aveva dichiarato di aver visto Adriatici in piedi al momento dello sparo: una circostanza tutta da confermare. Mercoledì mattina, comunque, sono stati sentiti i consulenti tecnici.
I medici legali hanno spiegato che Youns era un consumatore abituale di alcol e di sostanze stupefacenti e che era sotto l'effetto di cocaina quella sera. Dopo aver tirato un pugno ad Adriatici si era sporto in avanti, come mostra anche il video della telecamera di sorveglianza: è in quel momento che l'ex assessore preme il grilletto, colpendo il 39enne al petto. El Boussettaoui viene curato sul posto dai medici del 118, per poi venire trasferito d'urgenza all'ospedale di Voghera. Le ferite, però, risultano troppo gravi.
Il proiettile, spiegano gli esperti, è stato ritrovato nel corpo di Youns durante l'autopsia ed è grazie alle tracce metalliche presenti nei tessuti che viene ricostruito l'angolo di tiro. Posizione del corpo, distanza e traiettoria del proiettile, dunque: sono questi gli elementi che la giudice Valentina Nevoso dovrà tenere in considerazione in vista della sua sentenza. Si torna in aula il 22 maggio: in quella data verranno sentiti altri consulenti tecnici.
Ещё видео!