Siamo alla quarta lezione del breve corso del Prof. Boccaccini (Professor of Second Temple Judaism and Christian Origins , University of Michigan) "Paolo 'ebreo' e 'cristiano': una rilettura di Paolo all'interno del giudaismo del suo tempo." Scopriamo che, allo stato attuale della ricerca, non ha più senso parlare di una cristologia bassa (di stampo giudaico) e di una cristologia alta (di stampo ellenistico), in quanto nella tradizione del giudaismo del secondo tempo c’erano varie concezioni del messia, tra cui quella di un messia in qualche modo sovrumano (una figura angelica). Paolo eredita dalla comunità gesuana l’idea di un Gesù sovrumano e la fa propria secondo la declinazione di un essere pre-esistente alla sua nascita come uomo. Centrali sono nella cristologia paolina l’idea del Cristo come secondo Adamo e quella della sua morte come mezzo salvifico, che lo contrappone a coloro, la cui posizione trova espressione della Lettera di Giacomo, secondo i quali era soprattutto la dottrina di Gesù ad avere una valenza salvifica.
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