(Video) Il voto del 2 giugno 1946. La seconda liberazione nei racconti di nonna Barbara di Gian Carlo Storti
Il primo voto libero dopo la guerra. Era consapevole che votare, per una donna , era un fatto storico che non poteva dimenticare facilmente. Legge il racconto la nipote Giuliana Lena
Nonna Barbara, nel '46, aveva 51 anni essendo nata infatti nel 1897. In quel mezzo secolo aveva visto di tutto. Nascere il movimento socialista, di cui suo padre era attivista. Vide partire il suo " bel promesso sposo" per la guerra del '15 , fortuna volle che tornò nel '18 ma era cambiato , molto cambiato. La felicità del matrimonio e della nascita delle tre figlie durò poco perchè vide morire il suo vecchio padre a causa delle botte di quei violenti che si chiamavano fascisti. Suo marito Annibale partecipò poi alla fondazione del partito comunista d'Italia nel '21 e con lui condivise tutto il periodo della dittatura vantandosi di non aver mai lavato e stirato una camicia nera. Raccolse viveri per i partigiani, li ospitò nella legnaia della cascina, vide partire gli ultimi tedeschi con il viso triste verso la Germania, salutò gli americani con una bandiera rossa e partecipò alle grandi manifestazioni del 25 aprile e del 1° maggio a Cremona ed il 2 giugno 1946 partecipò per la prima volta a libere elezioni. Per anni continuò a ripetere che quello fu il suo piu' bel giorno di tutta la vita, ancor di piu' del matrimonio. Era consapevole che votare, per una donna , era un fatto storico che non poteva dimenticare facilmente.
A cura di Gian Carlo Storti
Welfare cremona
Cremona 1 giugno 2016
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