Tra i tanti frutti che ci regala l’autunno, non si può non menzionare La melagrana, il cui nome deriva dal latino "malum" e "granatum" ovvero mela coi grani: è un frutto originario della Persia, il cui albero cresceva spontaneamente lungo i pendii rocciosi dell'attuale Afghanistan già 5000 anni fa.
Successivamente, i Fenici esportarono il melograno in Grecia, dove sono stati rinvenuti vasi di terracotta e altri oggetti che riproducono il frutto, considerato simbolo di buon auspicio e fecondità; gli Arabi, invece, lo diffusero in Spagna, dedicandogli addirittura una città: la bellissima Granada, nel cui stemma spicca ancora oggi una melagrana.
Il frutto si ritrova spesso in molti miti e leggende proprio grazie al suo immenso valore simbolico. Fin dai tempi più antichi, infatti, fu l'emblema di buon auspicio e fertilità, proprio per il suo interno ricco di semi, e venne associato a varie divinità tra cui Afrodite.
Come si può vedere da questi affreschi pompeiani, anche nell’Antica Roma la melagrana era un frutto noto e le spose erano solite intrecciare tra i capelli fiori e foglie del melograno come buon auspicio per il matrimonio.
Tra i tanti miti che lo vedono protagonista si ricorda specialmente quello del tenebroso Ade, re dell'Inferno, che non riuscendo a trovare nessuna dea che volesse sposarlo, rapì Persefone, nata dall'unione tra Zeus e Demetra. Quest'ultima, impazzita dal dolore per la perdita della figlia, si recò dal padre degli Dei affinché potesse trarla in salvo.
Per Persefone, però, i giochi erano ormai fatti: avendo mangiato 6 chicchi di melagrana offertagli da Ade, rimase legata per sempre al mondo infernale.
Dopo un compromesso con Demetra, Zeus decise che Durante l'autunno e l'inverno Persefone sarebbe rimasta nell’Oltretomba insieme ad Ade: in questi tristi mesi senza la figlia, Demetra incrociava le braccia per protesta e gli alberi restavano spogli, la terra nuda e fredda; In primavera e in estate, però, la giovane Persefone poteva ritornare tra le braccia della madre, che con il cuore colmo di gioia faceva rifiorire i campi e garantiva l'abbondanza nei raccolti.
La melagrana, che in questo mito assume significati profondi, quali l'amore, la morte e la rinascita, è un frutto molto amato dagli artisti, che sin dal medioevo si cimentano a raffigurarlo nei contesti più diversi
Nella tradizione ebraica, il melograno è simbolo di correttezza e onestà. Si narra, infatti, che contenga esattamente 613 semi, lo stesso numero dei comandamenti della Torah. Nella Bibbia, inoltre, il frutto è spesso citato come simbolo d'amore, fertilità e vitalità: lo troviamo nel cantico dei Cantici, lo menziona Mosè ed è indicato tra i tra i sette frutti prodotti in abbondanza nella Terra Promessa
Non a caso, esso ritorna sovente nell’iconografia religiosa.
Tante sono le madonne della melagrana, a cominciare da quella del Beato Angelico, passando per la Madonna raffigurata nella Pala di Santa Maria dei Fossi del Pinturicchio, fino ad arrivare all’opera di Botticelli, dove La melagrana che la Madonna e il bambino tengono in mano è simbolo di fecondità, abbondanza e regalità (poiché è un frutto con la coroncina), nonché dotato di grani rossi che, simili a goccioline di sangue, prefigurano il sacrificio di Gesù.
Ancora oggi, si è soliti mangiare la melagrana a fine anno, come augurio di buon auspicio per l’anno a venire. E a te piace la melagrana?
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