Il Borgo Vittoria, nel quale si trova la chiesa di Nostra Signora della Salute, trae il suo nome dalla vittoria che i piemontesi, e gli alleati austriaci, ottennero contro i francesi durante l’assedio di Torino del 1706 che fu una delle tante battaglie che si tennero durante la guerra di successione spagnola. Nel corso di questo evento bellico, il duca Vittorio Amedeo II fece un voto nel quale, se le truppe piemontesi avessero ottenuto la vittoria nei confronti degli assedianti francesi, si impegnava a promuovere la costruzione di una chiesa in onore della Madonna sul colle di Superga (la famosa Basilica di Superga).
Alla fine dell’ottocento, l’espansione della città si protese verso nord-ovest nella zona della vittoriosa battaglia del 1706. Quando venne deciso di edificare una chiesa in questo nuovo quartiere, i promotori di tale iniziativa pensarono di intitolarla a Maria Signora della Salute salvezza della Patria ed anche salute degli infermi, Titolo con il quale venne invocata durante l’epidemia di colera che nel 1835 aveva colpito Torino.
Un’altra epidemia di colera si diffuse in Italia nel 1884. Torino e il nascente Borgo Vittoria dove doveva essere costruita la nuova chiesa vennero risparmiati.
Un cortile a forma quadrangolare, circondato da portici, separa l’antistante piazza Vittoria, dove si tiene in mercato rionale, e la chiesa di Nostra Signora della Salute. La facciata principale mette in mostra un grande arco che sovrasta il pronao poggiante su due colonne dove sono inserite le statue equestri del duca di Savoia Vittorio Amedeo II e di suo cugino il principe Eugenio di Savoia. La pianta della chiesa a forma quadrata è sormontata da un’ampia e alta cupola a forma ottagonale. Entrando nel Santuario l’occhio viene subito attratto dall’altare maggiore sormontato dal crocefisso. Procedendo sul lato sinistro incontriamo l’altare della Sindone, e in successione, l’altare del Sacro Cuore dove si può ammirare l’omonimo Trittico, dipinto nel 1899 da Enrico Reffo.
Nel transetto sinistro ci troviamo di fronte alla scalinata che conduce all’altare di Nostra Signora della Salute opera dell’architetto Chioccarello. Il quadro di Nostra Signora della Salute dipinto nel 1890 è del pittore Enrico Reffo. Sotto l’altare di Nostra signora della Salute c’è la cripta che custodisce le ossa dei caduti nella battaglia del 1706. Nel transetto destro è collocata la statua di Nostra Signora della Salute e la tomba con le spoglie di San Leonardo Murialdo. Nella contro facciata spicca il Trittico degli Arcangeli, dipinto nel 1914 da Enrico Reffo. Al centro è rappresentato l’Arcangelo Michele con la spada fiammeggiante e la scritta “Quis ut Deus” (chi come Dio?) frase latina che ricorda il significato del suo nome nella lingua ebraica. Alla destra è rappresentato l’Arcangelo Raffaele che guida il giovane Tobia e a sinistra l’Arcangelo dell’Annunciazione, Gabriele.
Ещё видео!