L'ex Ministro Maroni uscendo dalla sede della Lega Nord al termine della segreteria politica ha confermato che domani il partito "esprimerà in giunta un voto favorevole alla richiesta di arresto" nei confronti di Nicola Cosentino.
Il Tribunale del riesame parlando del progetto mai attuato per la costruzione del centro commerciale "Il principe" afferma: "Un esempio da manuale di riciclaggio". L'operazione per la costruzione del centro commerciale a Casal di Principe era stata avviata "con il contributo consapevole e decisivo" dell'on. Del Pdl Nicola Cosentino.
Nicola Cosentino è indagato per riciclaggio ed altri reati, con l'aggravante di aver agevolato gli interessi del clan camorristico dei Casalesi. Su richiesta dei pm di Napoli è stata emessa dal gip un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L'inchiesta coinvolge, oltre a Cosentino, altri 84 indagati e riguarda soprattutto proprio il progetto del centro commerciale, intorno al quale si sarebbero realizzate poi una serie di operazioni illecite quali il "voto di scambio", l'irregolare concessione di un finanziamento di oltre cinque milioni di euro da parte di Unicredit, l'illecita concessione di autorizzazioni urbanistiche; progetto di centro commerciale che non aveva altro scopo, secondo i giudici del riesame, che fungere da riciclante a tutte le attività illecite dei Casalesi.
Cosentino, interrogato il 21 dicembre scorso dal gip, ha escluso qualsiasi sua attività illecita legata alle vicende di Casal di Principe, ma i giudici del riesame, sulla base di documenti acquisiti durante l'inchiesta non hanno ritenuto veritiere le sue dichiarazioni.
Sempre secondo i giudici del riesame, Cosentino aveva "piena consapevolezza" che questo progetto avesse il fine di agevolare gli interessi dei Casalesi: consapevolezza poi "dimostrata dalla conoscenza approfondita dei soggetti coinvolti ( e ammessa dallo stesso on. Cosentino all'interrogatorio), tutti legati, direttamente o indirettamente, al clan dei Casalesi, nonché nella sua stessa attitudine a favorire gli interessi del clan che lo sosteneva elettoralmente".
