Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 2 luglio 2013.
Non e' la prima volta che Riina e' in vena di riflessioni e confessioni. Prima degli agenti penitenziari, gia' alla ribalta le sue confidenze all'avvocato Cianferoni.
Ecco il testo :
Non è la prima volta che Totò Riina, in occasione delle udienze del processo sulla strage di Via D'Amelio, e adesso anche della trattativa tra Stato e mafia, è nervoso, così come raccontano gli agenti di polizia penitenziaria che lo sorvegliano, e, soprattutto, tenta di affrancarsi dalle responsabilità. Ad esempio, già il 12 marzo scorso, il suo difensore, l'avvocato Luca Cianferoni, ha raccontato che Riina, in confidenza, gli ha raccontato : "io non sono stato soggetto ma oggetto della trattativa. Sono stato venduto, e a parere mio non e' stato Di Maggio. Il Ministro Nicola Mancino ha detto che mi avrebbero arrestato e così è stato. Mancino sapeva che sarei stato catturato, e, dunque, era parte di questa trattativa per il mio arresto. Erano loro a lavorare per le trattative, io le ho subite". E anche adesso, Riina, ai poliziotti penitenziari che lo hanno ascoltato durante una udienza a maggio, ha confermato : "io non ho mai cercato nessuno, sono loro che hanno cercato me". Poi, ancora a marzo scorso, Riina ha invitato l' avvocato Cianferoni a riflettere così : " ma se io fossi il Capo dei Capi, crede che mi sarei mai rivolto ad uno come Scarantino ? ". E adesso, ai due agenti, le cui dichiarazioni sono state acquisite al processo sulla trattativa in corso a Palermo, Riina avrebbe chiesto : "appuntato, lei mi vede a baciare Andreotti ? Le posso solo dire che era un galantuomo e che io sono stato dell'area andreottiana, da sempre ". E poi ancora, a marzo, Riina al suo avvocato : "se io avessi conosciuto un qualsiasi soggetto dei servizi segreti non sarei Salvatore Riina da Corleone". E anche adesso, Riina, ai due poliziotti : "Brusca non ha fatto tutto da solo, e che lì c'era la mano dei servizi segreti. La stessa cosa vale anche per l'agenda del giudice Paolo Borsellino. Perché non vanno da quello che aveva in mano la borsa e non si fanno dire a chi ha consegnato l'agenda ? In via D'Amelio c'entrano i servizi che si trovano a Castello Utveggio e che dopo 5 minuti dall'attentato sono scomparsi, ma subito si sono andati a prendere la borsa". Infine, Riina nega di avere mai scritto o concordato un papello, e rilancia: "sono stati Bernardo Provenzano e Vito Ciancimino a farmi arrestare". E ciò confermerebbe il presunto ruolo di Ciancimino nella trattativa, che è stato rivelato dal figlio Massimo, e confermerebbe anche lo sfogo del figlio di Riina, Giovanni, che, il 16 aprile del 2006, quando, detenuto nel carcere di Terni, appena seppe che Bernardo Provenzano era stato trasferito nello stesso carcere, commentò ad alta voce affinchè chi avrebbe dovuto sentire lo sentisse : " questo sbirro qui l' hanno portato ".
Ruoppolo Teleacras - Riina, non è la prima volta
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