«Voi siete persone e non numeri, e avete diritto a condizioni di vita più umane». È netto il vescovo Massimo Camisasca nella visita che ieri pomeriggio ha portato alle decine di senzatetto che abitano nei capannoni dismessi delle Reggiane, oggi ridotti a ruderi fatiscenti, dove ciascuno fra questi immigrati senza lavoro (ma per la maggior parte in regola con la legge) si è ricavato un buco malsano che chiama casa.
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