Lanciano, servizio Tgmax 12 ottobre 2016 - Chieti: Emanuele Cipressi, 24enne di Chieti, posto in stato di fermo per la morte di Fausto Di Marco, il 40enne ucciso alle 4 di domenica scorsa a Chieti Scalo davanti a un locale, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'udienza di convalida davanti al gip Luca De Ninis. A riferirlo è l'avvocato Roberto Di Loreto. "Il giovane è provato", ha riferito inoltre il legale all'uscita dal carcere di Chieti, dove è detenuto il suo assistito.
Nel frattempo è stata eseguita l'autopsia: è una ferita profonda, con i margini sfrangiati, che ha reciso i vasi del collo per Di Marco, un solo colpo, rivelatosi poi mortale, per il 40enne. All'autopsia, eseguita da Pietro Falco, dirigente della Medicina legale dell'Asl di Chieti, ha partecipato, quale consulente di parte dell'unico indagato, il dottor Luigi De Pascalis. Secondo il racconto di una giovane che era sul posto, tra Di Marco e Cipressi ci sarebbe stata una colluttazione, dopo un approccio della vittima nei confronti della ragazza, in quel momento Cipressi aveva in mano una bottiglia di birra. Quel che pare certo è che la ferita non presenta i margini tipici della lesione provocata da una lama e ciò, dunque, avvalora l'ipotesi che possa essere stata provocata da un coccio di vetro, come ipotizzato nel provvedimento di fermo.
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