[ Ссылка ] - Napoli - Oltre cento persone hanno partecipato a Napoli a un presidio per chiedere "verita' e giustizia" per Ugo Russo, il 15enne ucciso la notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo da un carabiniere fuori servizio che ha sparato al giovane per sventare una tentata rapina di un Rolex. A distanza di 4 mesi dal fatto, non si conosce ancora l'esatta dinamica dell'omicidio perche' non sono ancora stati resi noti gli esiti dell'autopsia eseguita a inizio marzo sul corpo del ragazzo. Piena luce e' invece stata fatta sugli atti commessi la notte in cui e' morto il ragazzo: dieci arresti per un assalto all'ospedale Pellegrini, il nosocomio dove Ugo Russo e' deceduto, e per dei colpi di pistola esplosi davanti alla caserma dei carabinieri Pastrengo.
"Vogliamo capire cosa e' successo quella sera, non si sa ancora nulla di come sia stato ammazzato mio figlio", spiega alla Dire Vincenzo Russo, padre del 15enne, presente in piazza insieme a parenti e amici del ragazzo e a tanti residenti dei Quartieri Spagnoli. Il presidio si e' presto trasformato in un corteo che ha attraversato via Toledo e ha raggiunto via Orsini, la strada dove Ugo e' stato ammazzato. "Non aspettate che altre famiglie muoiano come e' morta la nostra: non abbiate paura, se avete visto qualcosa scendete a raccontarla", ha gridato il padre di Ugo rivolgendosi ai residenti della zona. In via Orsini e' stato affisso anche uno striscione con la scritta 'Verita' e giustizia per Ugo Russo'.
Al corteo c'era anche Giovanni, il padre di Davide Bifolco, 16enne ucciso sei anni fa al Rione Traiano. Anche in quel caso a sparare fu un militare che aveva scambiato il ragazzo per un latitante. Il carabiniere che l'ha ucciso e' stato condannato a due anni di reclusione. "Oggi quel carabiniere e' libero - ricorda il padre di Davide Bifolco -, sta ancora lavorando. Mio figlio, invece, e' morto senza un motivo. Questa e' la giustizia italiana, per me e' un abuso di potere contro i piu' 'piccoli', lo Stato e' l'elefante e noi siamo la formica". "Non solo in Usa: sappiamo chi e' Stato", recita uno dei cartelli esposti durante il presidio. "Vogliamo sapere se e' stata applicata la pena di morte su un ragazzo di 15 anni - dice Alfonso De Vito del comitato Verita' e Giustizia per Ugo Russo -. La ricerca della verita' non deve essere ostacolata come accaduto in casi analoghi che hanno riguardato appartenenti alle forze dell'ordine, troppi nomi ci ricordano quanto accaduto a Ugo, da Carlo Giuliani a Federico Aldrovandi, da Stefano Cucchi a Davide Bifolco, condannato a morte perche' viaggiava con altre due persone su un motorino. Siamo qui anche per i figli dei quartieri popolari di Napoli, una citta' che spesso riserva razzismo sociale e disprezzo per questi ragazzi". (03.07.20) DIRE
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