La Biblioteca ha sede nello storico Palazzo Siccardi, nel cuore del centro storico di Torino. Le evidenze archeologiche attribuiscono alle prime fasi insediative dell'area una domus romana a più piani di epoca imperiale, un'abitazione agiata dotata di impianto di riscaldamento a pavimento. Dopo un parziale abbandono tra il V e il VI secolo d.C. la frequentazione del sito riprese in epoca altomedievale, documentata dapprima da sporadiche tracce di focolari e frammenti laterizi e, successivamente, da strutture ed edifici poi inglobati nelle abitazioni di età successiva. In epoca rinascimentale tali edifici subirono numerosi rimaneggiamenti, senza tuttavia dare origine a un unico organismo edilizio.
Nel XVII secolo i preesistenti fabbricati vennero collegati in un unico edificio situato all'angolo tra Vicolo Santa Maria e Via Barbaroux, che verso la fine del secolo passò in proprietà ai Padri Carmelitani di Santa Maria di Piazza, i quali lo vendettero nel 1719 a Michele Antonio Siccardi (1692-1741). Siccardi, avvocato generale di Piemonte, consigliere imperiale a Vienna e secondo presidente del Senato di Piemonte, dopo averlo fatto ricostruire tra il 1721 e il 1722 su progetto dell'architetto Jean-Jacques Plantery -che si avvalse dell'intervento dei pittori Alberti, Emanueli e Domenico Guidobono e dei "piccapietre" Fontana e Aprile, artisti già impegnati a Palazzo Reale e a Palazzo Madama, lo lasciò in eredità nel 1735 a una delle sue figlie, Barbara Maria, moglie del conte Geuna di Cocconato. All'inizio del Novecento il palazzo venne parcellizzato in più proprietà. Dopo i notevoli danneggiamenti provocati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, nel 1947 Andrea Viglongo ne occupò il lato sud prospiciente la piazzetta, collocandovi gli uffici e i magazzini della sua casa editrice. Espropriato negli anni Settanta dal Comune di Torino, fu oggetto di più progetti di riqualificazione fino a che, agli inizi degli anni Duemila, fu destinato a diventare la nuova sede della Biblioteca civica Torino Centro, inaugurata dopo un completo restauro nel maggio 2016 e successivamente intitolata a Bianca Guidetti Serra.
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