Federico II Hohenstaufen (1194-1250), erede del Sacro Impero Romano Germanico e del regno normanno di Sicilia, cresce e viene educato nella città di Palermo, in un ambiente multiculturale per eccellenza.
Per consolidare il suo regno, intraprende una serie di riforme per creare uno stato centralizzato con un corpo giuridico molto avanzato per l'epoca.
Nella Scuola di Salerno, la medicina accoglie apporti bizantini, ebrei e arabi e si colloca all'avanguardia in Europa.
Questi ed altri avanzamenti che saranno di riferimento nei secoli successivi si concretizzano sotto l'egida e il patrocinio di Federico II.
Ma forse il suo tratto più caratteristico è quello di essere stato capace di andare oltre le frontiere culturali e religiose per avviare una relazione di franca collaborazione con il mondo musulmano. Queste sono state le circostanze della strana crociata che guidò e della presa incruenta di Gerusalemme. Il suo atteggiamento in questo senso rese più acuto lo scontro con il papa di Roma.
Il carattere investigativo e spregiudicato dell'imperatore si manifesta in una produzione propria, "De ars venandi cum avibus" e anche nella promozione della traduzione di testi arabi e dell'antichità classica.
In epoca medievale, il contributo proveniente dall'area culturale dell'Islam provoca la revisione del corpo di credenze dell'Europa cristiana e un salto qualitativo nel campo della conoscenza.
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