Video amatoriale delle Volanti della Questura di Roma anno 1978 ripresa con telecamera super 8 da Renato Camaioni.
All’epoca le volanti in uscita dalla Caserma Maurizio Giglio, erano minimo 33 per ciascuno nucleo, con equipaggio composto dal Capo pattuglia, autista e gregario, nonchè della Volante Zara con il sottufficiale e della volante Beta con a bordo i Tenenti appena usciti dall’Accademia. Era il periodo del terrorismo e della criminalità agguerrita. Le volanti si vedevano frequentemente impegnate in spericolati inseguimenti. Gli autisti venivano selezionati e avviati a corsi di guida veloce a Monza, Anagni e Foggia. Solo per ricordare alcuni brevettati del terzo nucleo si ricordano Pino Patruno autista del Tenente di Polizia Francesco Tagliente, Giuseppe Ercolino, Angelo Spano, Antonio Ruocco, Luigi Impagliazzo, Giuseppe Michienzi, Francesco Serra, Ugo Dincà, Enrico Passerini e Renato Camaioni.
Gli autisti, per mantenersi allenati e per provare la tenuta delle pantere, nelle prime ore dell’alba, quando diminuivano le richieste di intervento, si allenavano per una pronta reazione per gli inseguimenti... provando la tenuta della Volante per il testa–coda. Questa attività era condivisa degli Ufficiali del Nucleo perché ritenuta importantissima per l’incolumità dei cittadini e dello stesso equipaggio. Per essere un buon pilota di Squadra Volante la prima regola è quella di non mettere a repentaglio la vita dei cittadini e quella dell'equipaggio. Per il buon esito dell'intervento, l’autista deve conoscere bene la tenuta della macchina e la zona assegnata. Quando si cavalca la Volante nel corso degli interventi la tensione è altissima e l'adrenalina va’ a mille.
La manovra del testa coda, veniva eseguita per invertire la direzione con rapidità o in spazi ristretti. Era richiesta però molta perizia ed esperienza per essere eseguita correttamente. L’operatore radio, quando possibile, evitava di impegnare per inseguimenti autisti che non avevano maturato piena padronanza del mezzo.
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