[ Ссылка ] Il Pontificato di Papa Francesco ufficialmente al via con la Messa di insediamento, o meglio di "inaugurazione del ministero Petrino", come vuole la dicitura precisa del lessico Vaticano.
Fuori dalla Basilica di San Pietro, decine di migliaia di fedeli da tutto il mondo e oltre centotrenta Capi di Stato e delegazioni internazionali, che hanno assistito all'imposizione dei paramenti liturgici previsti dal cerimoniale.
Emblemi pontifici ad alta valenza simbolica come il Pallio, la stola originariamente in lana a rappresentare la "pecora portata sulle spalle" dal pastore della Chiesa, portata a Francesco da Jean Louis Touran, lo stesso protodiacono al quale era stato affidato l'annuncio dell'Habemus Papam.
Al Cardinale Decano Angelo Sodano, poi, il compito di porgere al Papa, e infilare all'anulare della sua mano destra, il celebre "Anello del pescatore". Dorato nella colorazione, ma in argento, secondo una scelta dello stesso Francesco, per una fattura tutta italiana dell'ormai scomparso Enrico Manfrini, passato alla storia come "lo scultore dei Papi".
Un anello che la tradizione vuole venga "annullato" al termine di ogni pontificato: un termine che per secoli ha corrisposto a una vera e propria distruzione, a cui si ricorreva per impedire che venisse utilizzato per apporre impropri sigilli, ma che più recentemente si è trasformata in una semplice offerta, come fatto da Giovanni Paolo II all'arcivescovo della sua città natale Wadowice.
Poco prima, su uno squillo di trombe all'interno della Basilica, la processione che aveva dato il via alle celebrazioni.
All'insegna della semplicità anche i paramenti sacri scelti dal Papa per questo momento solenne.
Quatto i cardinali e sei gli arcivescovi, che in rappresentanza anche delle Chiese Orientali, lo hanno accompagnato sotto lo sguardo della Pietà, dove Francesco si è raccolto in un momento di preghiera davanti alla Tomba di Pietro.
Oltre milleduecento, secondo la sala stampa vaticana, i cardinali, vescovi e preti ufficialmente registrati per partecipare alla messa di insediamento di Papa Francesco. Numerose anche le delegazioni delle altre confessioni: nutritissima quella della Comunità ebraica, rappresentata fra gli altri dal Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, ma numerosa anche quella musulmana arrivata da ogni angolo del pianeta.
Ad accogliere il nuovo Pontefice prima della celebrazione liturgica un bagno di folla tra le decine di migliaia di fedeli, arrivati a Piazza San Pietro da ogni angolo del pianeta. Niente Papa-Mobile, come anticipato alla vigilia: in omaggio alla semplicità e al contatto diretto con i fedeli, Papa Francesco ha optato per una jeep scoperta, su cui si è concesso per una buona ventina di minuti alla folla: stringendo mani, accogliendo l'abbraccio multicolore delle bandiere dei tanti Paesi e dispensando attenzioni ai più piccoli, ai più deboli e ai più sfortunati.
Un'attenzione che ha prevalso sul protocollo, quando con un'iniziativa inedita il Papa ha fatto fermare l'auto per portare conforto a un fedele disabile. E poi ribadita anche nella successiva omelia, con l'appello a non trascurare i più deboli, rivolto al parterre di capi di Stato e istituzioni internazionali, che dal vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden al cancelliere Tedesco Angela Merkel, passando per i vertici dell'Unione Europea Jose Manuel Barroso e Herman Van Rompuy, erano intervenuti insieme a più controversi ospiti come il presidente dittatore dello Zimbabwe, per assistere a questa giornata.
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