Nella trasmissione NOTIZIE OGGI di Canale Italia condotta dal Dott. Gianluca Versace di sabato 14 dicembre 2024 con il Prof. Avv. Guglielmo Cevolin Presidente di Historia Limes club Pordenone Udine Venezia e vicedirettore del Master in Intelligence and Emerging Technologies dell'Università degli Studi di Udine si parla della possibilità di istituire una Giornata per le vittime della Giustizia, che prende le mosse dall'ingiusto arresto di Enzo Tortora.
Io pm dico sì alla giornata per gli errori giudiziari. Ma basta coi pasdaran
GIUSEPPE CASCINI PROCURATORE AGGIUNTO
In un intervento ampio e ricco di spunti, l’ex segretario Anm Cascini, oggi aggiunto a Roma, apre anche alla proposta di ristori per chi è indebitamente sottoposto a un processo. Ma chiede anche di non confondere gli umani errori con la protervia di chi è assetato di condanne
Giuseppe Cascini, magistrato, già segretario dell’Anm IL DUBBIO 6 gennaio, 2025
Nelle ultime settimane il dibattito pubblico sui temi della giustizia si è acceso attorno alla proposta di istituire una “giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari”. Come spesso accade, ahimè ormai da molti anni, la discussione ha immediatamente assunto i toni dello scontro e della contrapposizione. La situazione si è ulteriormente complicata a seguito delle sentenze di assoluzione di due politici imputati in processi che hanno avuto una rilevante eco mediatica, alle quali sono seguite reazioni molto discutibili sul piano istituzionale sia da parte del Ministro della Giustizia, il quale in una intervista ha definito “temeraria” l’iniziativa penale in uno dei due processi, che da parte della Unione delle Camere Penali, che in un documento, ha definito “eversiva” l’azione della magistratura in quei due procedimenti.
In questi tempi difficili sembra ad alcuni che l’unico modo per farsi ascoltare sia quello di urlare il più possibile, di “spararla grossa”, mentre al contrario, a mio avviso, la moderazione del linguaggio e l’uso attento delle parole in un settore così delicato e ricco di sfumature quale quello della giustizia resta l’unico metodo possibile di ricerca di soluzioni nell’interesse generale.
L’iniziativa per la istituzione di una giornata in memoria delle vittime di errori giudiziari dovrebbe essere accolta con favore dalla magistratura. E anche la proposta del Ministro di prevedere forme di ristoro per chi sia stato ingiustamente sottoposto a processo, al netto della grave sgrammaticatura istituzionale che l’ha accompagnata, merita attenzione.
Un pubblico ministero indipendente e imparziale serve ad evitare gli “errori” della polizia, riducendo il rischio di prevalenza di una logica di risultato che sempre può prendere chi ha come scopo e funzione istituzionale quello della ricerca del colpevole. Su questo dovrebbero riflettere di più e meglio coloro che oggi si battono per far uscire dall’ordine giudiziario i magistrati del pubblico ministero. Soprattutto gli avvocati, che più degli altri dovrebbero, a mio avviso, comprendere i rischi che ne deriverebbero per le garanzie dell’accusato nella delicata fase delle indagini.
Un giudice indipendente e imparziale, funzionalmente distinto dal pubblico ministero, serve ad evitare l’“errore” di una iniziativa penale infondata, con la possibilità di prosciogliere l’imputato nell’udienza preliminare in tutti i casi in cui ritenga “non prevedibile la condanna”. Un altro giudice indipendente e imparziale, funzionalmente distinto sia dal pubblico ministero che dal giudice dell’udienza preliminare, serve ad evitare l’“errore” di condannare un innocente, potendo pronunciare condanna solo quando la responsabilità dell’imputato risulti provata “al di là di ogni ragionevole dubbio”. E solo sulla base di prove raccolte nel processo e nel contraddittorio delle parti. Un altro giudice ancora, anch’egli indipendente e imparziale e funzionalmente distinto dal pubblico ministero, dal giudice dell’udienza preliminare e dal giudice del dibattimento di primo grado, serve ad evitare l’“errore” del giudice di primo grado, potendo annullare in grado di appello una condanna ingiusta.
Infine un altro giudice ancora, quello di legittimità, sempre indipendente e imparziale e funzionalmente distinto da tutti gli altri, serve a verificare il rispetto delle regole del processo e del giudizio, e ad evitare l’“errore” di una decisione assunta in violazione di legge.
Un sistema molto articolato e complesso, che assicura un elevato standard di garanzie per le persone accusate di reato, sicuramente tra i più elevati al mondo, e che ha come scopo proprio quello di evitare gli “errori”. La sua complessità comporta, però, anche costi elevati, sia in termini di risorse necessarie che di tempi.
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