Wellington (Nuova Zelanda) (askanews) - Doveva essere il colpo di genio di Winston Chirchill, allora giovane e ambizioso Primo Lord dell'Ammiragliato, per scardinare lo stallo sul Fronte occidentale. Si tramutò in uno dei più disastrosi insuccessi degli Alleati nella Prima guerra mondiale.
La campagna di Gallipoli doveva forzare i Dardanelli, occupare Costantinopoli, costringere l'impero ottomano a uscire dal conflitto e riaprire le comunicazioni con la Russia attraverso il Mar Nero. Il fallimento costò al corpo di spedizione 250mila tra morti e feriti e fu aggravato dalla perdita di diverse unità navali di grosso tonnellaggio.
A Gallipoli, tra il 1915 e il 1916, persero la vita anche 8.587 uomini dell'Anzac, il corpo di spedizione comprendente soldati dell'esercito australiano e neozelandese.
Anche a loro è dedicata la cerimonia che le autorità australiane e neozelandesi hanno dedicato a Wellington al centesimo anniversario dello scoppio della Grande Guerra.
Complessivamente, in quell'immane conflitto morirono 61mila australiani e oltre 18mila neozelandesi, una tragedia che il primo ministro Tony Abbott, primo ministro di Canberra, ha definito "l'evento più cataclismatico della storia umana".
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