Mercoledì della 3° settimana di Quaresima (Mt. 5, 17-19).
''Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento''
Al tempo di Gesù, oltre alla legge, ovvero i libri della Torah e i profeti, c'erano una lunga serie di regole e tradizioni che il popolo ebreo era chiamato ad osservare. Regole minuziose e tradizioni che avevano appesantito la legge di Mosé. Cosa vuole dire Gesù quando dice che non è venuto ad abolire, ma dare compimento? Innanzitutto ci dà la giusta chiave di interpretazione della legge. Questa sarebbe priva di senso se non la viviamo nell'amore. Ricordiamo ciò che disse Gesù quando lo accusavano di guarire nel giorno destinato al riposo: il sabato è per l'uomo e non l'uomo per il sabato. Il compimento della legge è l'amore, amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi. Possiamo correre il rischio di essere dei credenti "perfetti" nell'osservare alla lettera tutte le regole, sapere a memoria il Vangelo e la dottrina, ma privi di amore come il fariseo al tempio che tesseva le lodi di sé stesso giudicando gli altri. Nell'inno alla carità san Paolo, ci ricorda che anche se parlassimo le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessimo l'amore, saremmo come cembali squillanti. Prima di tutto c'è l'amore che è il cuore della legge e i profeti. Buon giorno. Sorridi e ama sempre.
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