“Il calo di nuove diagnosi in una metropoli come Milano, caratterizzata da una società variegata e da realtà socioeconomiche assai diversificate, riveste un profondo significato. In questi anni, si sono diffusi servizi che permettono di veicolare messaggi per la prevenzione e la cura dell’HIV.
I check point sul territorio si caratterizzano per l’assenza di barriere e per la presenza di ‘peers’, dei pari, talvolta persone con HIV, con cui l’utente può avere un colloquio informativo sui rischi di contagio da HIV e da Infezioni Sessualmente Trasmesse. In questi luoghi è possibile fare test rapidi e, se necessario, essere indirizzati verso i centri infettivologici.
Una città fast track non si contraddistingue solo per i check point, ma anche per le iniziative sul territorio, come i test e le informazioni portate ai diretti interessati senza mediazioni nelle zone della movida. Una molteplicità di azioni che permettono di diversificare gli sforzi per pervenire al risultato auspicato: diagnosi precoci, avvio della terapia, riduzione dei contagi, secondo il principio del ‘treatment as prevention’”.
Le parole della Prof.ssa Giulia Carla Marchetti Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Milano e copresidente del Congresso Nazionale ICAR - Italian Conference on AIDS and Antiviral Research 2024, a Roma dal 19 al 21 giugno.
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