[ Ссылка ] In una società egiziana sempre più divisa, la sede dei Fratelli Musulmani al Cairo diventa teatro di duri scontri tra sostenitori e detrattori del Presidente Mohamed Morsi.
Una spirale di violenza, che ha visto coinvolti anche diversi giornalisti, in seguito alla quale il Capo dello Stato ha ipotizzato che le elezioni legislative, normalmente previste a partire da fine aprile, possano subire un ritardo anche di alcuni mesi.
Le proteste dell'opposizione difronte al quartier generale dei Fratelli Musulmani sono seguite a quelle, ripetute, dei militanti del movimento islamico a Media City, il quartiere del Cairo sede delle testate giornalistiche.
"Difendiamo il diritto del movimento islamico di protestare a Media City" ha risposto al nostro inviato il portavoce del Fronte Nazionale di Liberazione Egiziano. "Ma è anche nostro diritto protestare davanti alla sede dei Fratelli Musulmani, che è partito di governo e lei che rappresenta euronews dovrebbe ben sapere che fa parte della democrazia".
Il nostro inviato al Cairo Mohammed Shaikhibrahim: "Le aggressioni contro giornalisti e fotografi, gli arresti di attivisti e le minacce di denuncia contro i leader d'opposizione sono episodi che minacciano la democrazia in Egitto secondo i detrattori di Mohamed Morsi il quale risponde che la democrazia non ha colpa nè delle violenze nè degli istigatori della violenza".
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