In un luogo isolato della campagna parmense sorge una imponente villa rurale dalle origini antiche e dalla storia singolare; la Corte di Frassinara. Le prime notizie dell'edificio risalgono al XV° secolo quando la villa costituiva una comunità monastica agraria collegata al Monastero cistercense di San Martino dei Bocci di Parma, come testimoniano due formelle alloggiate all'esterno della costruzione, raffiguranti lo stemma dei Cistercensi, la Croce di Sant'Andrea e l'anno 1423. La villa è un importante esempio di architettura monastica finalizzata alla gestione dei vasti possedimenti terrieri del monastero parmense. Ancora visibile al piano terra un locale a volte con colonne utilizzato come oratorio. Al 1° piano si trova un altro locale con volta affrescata a cupola avente la medesima funzione. Successivamente, la villa fu confiscata ai monaci e ampiamente rimaneggiata. Durante la 1a Guerra Mondiale l'edificio diede rifugio a molte famiglie della zona sfollate e nel dopoguerra parte dello stesso fu trasformato in fabbrica di conserve. La villa, abbandonata da molti anni e in grave stato di incuria e degrado, si staglia solitaria nel piatto paesaggio della campagna emiliana e così noi la visitiamo oggi, in una limpida giornata d'inverno.
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