Affacciato sulla costa viola, alle spalle della città di Palmi si erge maestoso il Monte Sant’Elia dalla cui cima si gode uno dei panorami più spettacolari dello Stretto definito “Il balcone sul mar Tirreno”. Gli abitanti di Palmi sono molto legati spiritualmente a questo monte su cui sono nate leggende sull’attribuzione del nome che si tramandano nei secoli, in particolare: si narra che, molti secoli fa, S. Elia si rifugiò in eremitaggio sul monte che domina Palmi. Il Demonio però, deciso a conquistare la sua anima, lo mise in tentazione per ben due volte: la prima, prendendo le sembianze di una bella giovinetta che gli offrì una mela, confidando che il santo, che si nutriva di radici e bacche selvatiche, cadesse nel tranello, ma Elia riconobbe lo sguardo di Satana e rifiutò, facendolo fuggire in un cerchio di fuoco; la seconda volta, prendendo le sembianze di un operaio, gli offrì delle monete d’oro, ma anche questa volta il santo riconobbe il diavolo e gettò le monete per il dirupo, le quali si trasformarono in sassi neri. Dopo la seconda sconfitta il Demonio, con grandi ali di pipistrello, si gettò nel mare, sollevando una nuvola di fumo denso e solforoso, e proprio in quel punto emerse un’isola tutta nera a forma di cono, dalla cui cima uscivano lingue di fuoco: è lo Stromboli entro il quale il maligno è ancora prigioniero.
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