C’è chi compra una casa per pochi soldi, la mette a posto, la vende e ci fa un sacco di soldi.
E c’è chi invece lo fa con delle intere aziende.
Stiamo parlando dei fondi di private equity.
Il private equity è una forma di investimento riservata a certe categorie di investitori, chiamati “limited partners”.
Per essere “limited partners" bisogna essere investitori professionali, come assicurazioni o fondi pensione, o semplicemente… ricchi sfondati.
Le strategie dei fondi di private equity sono diverse, ma l’obiettivo è sempre lo stesso:
comprare un’azienda, gestirla per un periodo di tempo facendone crescere il valore e rivenderla ad un prezzo molto superiore.
Pensa che i fondi di private equity controllano oltre 28.000 imprese nel mondo, comprese Tim e Autostrade per l’Italia,
con una valutazione complessiva di 3.200 MILIARDI di Dollari! E il pil italiano è di 2.255 Miliardi eh…
Ed in generale hanno dei rendimenti PAZZESCHI, sia per gli investitori che per i gestori.
I contratti del private equity prevedono che la differenza fra prezzo di vendita e prezzo di acquisto,
finisca nelle tasche degli investitori entro una certa soglia di rendimento, di solito fissata all’8% annuo.
Dopodiché scatta il così detto “carried interest”, per cui tutti gli utili eccedenti sono spartiti per l’80% agli investitori e per il 20% ai gestori.
Per capirci se si compra un’azienda a 100 milioni e la si rivende a 150, 40 milioni andranno agli investitori e 10 ai gestori.
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