CALCIO DI RIGORE NEL CAMPO DA PALLONE PIU’ ALTO DEL MONDO
Di Berbenni Emanuele
Un campo di calcio sintetico al carcere di Challapalca, a 5050 metri sul livello del mare, carcere di massima sicurezza dove vengono imprigionati i peggiori delinquenti del Perù, è quanto abbiamo realizzato come “Fondazione Santina” e inaugurato il giorno di Natale 2016. Questa opera è la terza realizzata in Perù, dopo la ristrutturazione della chiesa di San Michele Arcangelo a Conima, sulle sponde del lago Titicaca, e la ristrutturazione dell’asilo a Villa San Roman alla periferia di Juliaca. Il campo è stato realizzato a regola d’arte: il tappeto è resistente all’usura e durata nel tempo, antiabrasivo, resistente ai raggi U.V. e soprattutto al gelo, vista l’altura di oltre 5000 metri e le forti escursioni termiche, auto drenante e spalmato sul dorso con mescole in gomma, come si conviene a questo tipo di impianto sportivo. E’ stato subito testato con riscontri particolarmente soddisfacenti. L’inaugurazione è avvenuta la mattina del 25 Dicembre alle ore 9 con cerimonia ufficiale: presenti tutto il personale dell’INPE, dal direttore all’ultima guardia carceraria, rappresentanti dell’esercito di stanza nella limitrofa caserma, il presidente della Fondazione Mons. Luigi Ginami, il dr. Emanuele Berbenni del direttivo, il dr. Giacomo Passera membro dell’Associazione unitamente ad altri soci, come il sig. Hernan e Josmel, marito e figlio della Sig.ra Olinda. Personale dell’INPE schierato in uniforme di rappresentanza, dapprima vi è stato l’alzabandiera con il vessillo del Perù, quindi gli inni nazionale peruviano e poi quello dell’INPE, infine i discorsi di Mons. Ginami, del dr. Berbenni, di Josmel e, per ultimo, del direttore del carcere. I rappresentanti della Fondazione hanno sottolineato come il legame fra la Fondazione e l’Associazione Amici di Santina con questo Paese del Sud America si sia consolidato nel tempo. Questa opera, anche se da alcuni criticata espressamente o tramite i social, è stata fortemente voluta dal direttivo e dal suo presidente per raggiungere quella periferia dell’umanità quali sono i carcerati, in questo posto sperduto del sud del Perù. Il direttore del carcere dal canto suo ha ringraziato pubblicamente, a nome di tutti coloro che operano in questo carcere di massima sicurezza, l’Associazione e la Fondazione per questo prezioso regalo tanto gradito quanto insperato, giunto in questo luogo dimenticato da tutti nel giorno di Natale. L’epilogo finale è stato un calcio di rigore realizzato dal dr. Berbenni all’imbrunire, quasi ad incorniciare una giornata indimenticabile.
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