Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.
Siamo stati a Vibo e Palmi in dei luoghi meravigliosi e "inaccessibili: nella città hipponiana nell'ex collegio dei Gesuiti e nella monumentale biblioteca giuridica di Palazzo Ferrari. A Palmi, invece, alla Casa della Cultura Leonida Repaci. Tre luoghi di straordinaria bellezza, intrisi di storia, cultura, arte. Luoghi che, al netto di Palazzo Ferrari a Vibo abitazione privata aperta straordinariamente per l'occasione ai soli iscritti, meriterebbero di essere maggiormente valorizzati da una politica però troppe volte immobile, sorda ed incapace di assumere decisioni. Ne abbiamo parlato con Teresa Saeli (Fai Vibo), Daniela Rotino (assessore alla Cultura Comune di Vibo), Luca Siciliano (Fai Giovani Calabria), Anna Crupi (docente), Bianca Ferrari, Rocco Gangemi (Fai Reggio Calabria) e Wladimiro Maisano (assessore alla Cultura Comune di Palmi).
Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”. Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile
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