Alexander Dubcek viene eletto segretario generale del Partito Comunista cecoslovacco. È l’inizio della “primavera di Praga”. La nuova direzione del partito vara una serie di riforme: abolizione della censura, democratizzazione della vita politica, maggiori margini di manovra ai responsabili delle aziende statali. L’obiettivo è quello di dar vita a un “socialismo dal volto umano”. Dubcek viene deposto il 20 agosto con l’invasione di Praga da parte dei carri armati del Patto di Varsavia.
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