[ Ссылка ] Cinque giorni dopo il crollo, i soccorritori estraggono altri superstiti a Dacca, in Bangladesh. I morti sotto le macerie del Rana Plaza di Savar - a nord della capitale - sono più di 360, ma il bilancio potrebbe aggravarsi. Nelle aziende ospitate nell'edificio di otto piani - in gran parte laboratori tessili - lavoravano oltre tremila persone, ma non è chiaro in quante si trovassero all'interno.
I sopravvissuti sono per ora circa 2.400. "Crediamo che vi siano ancora persone in vita all'interno, abbiamo evacuato molte persone, morte e vive, ma in alcuni casi non è possibile dice Nurul Islam dei Vigilid el Fuoco -. Quando saremo sicuri che non vi siano più sopravvissuti inizieremo a rimuovere le lastre e completare l'operazione di sgombero delle macerie".
Quello di Savar è solo l'ultimo disastro industriale in Bangladesh, il più grave del settore del tessile. L'incidente ha scatenato un'ondata di protesta per le condizioni dei lavoratori locali. Il loro stipendio mensile si aggira intorno ai 38 dollari, alternativa meno costosa della Cina che fa gola a molte aziende internazionali.
Gli edifici, poi, sono spesso costruiti senza regolari permessi, come, forse, in questo caso. La polizia ha arrestato alcune persone in seguito al crollo. Alcuni titolari avrebbero costretto i dipendenti a lavorare nonostante la denuncia di crepe sospette e un ordine di evacuazione.
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