Roma, 7 apr. (askanews) - In Italia natalità al minimo storico. Nel 2022, secondo gli indicatori demografici dell'Istat, i nati sono scesi per la prima volta dall'unità d'Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrati dal 2019 in avanti.
Tra le cause, secondo l'Istituto di statistica, c'è solo in parte la rinuncia ad avere figli da parte delle coppie; ma pesano il calo dimensionale e il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni).
La diminuzione del numero medio di figli per donna riguarda sia il Nord sia il Centro Italia; nel Mezzogiorno, invece, si registra un lieve aumento (con il numero medio di figli per donna che si attesta a 1,26). La regione con la fecondità più alta è il Trentino-Alto Adige (con un valore pari a 1,51 figli per donna), seguito da Sicilia e Campania. Prosegue, dall'altro lato, anche il processo di invecchiamento della popolazione, nonostante l'elevato numero di decessi in questi ultimi tre anni, portando l'età media della popolazione da 45,7 anni a 46,4 anni. In 20 anni sono triplicati gli ultracentenari.
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