Una nomina per molti inaccettabile quella di Pietro Ioia a garante dei detenuti di Napoli, voluta dal sindaco Luigi De Magistris, ufficializzata ieri. Un ex detenuto nel carcere di Poggioreale per reati quali spaccio di stupefacenti, a garante dei detenuti per la città di Napoli.
Tra i requisiti previsti per la scelta di un garante dei 3.500 detenuti napoletani figurano anche “la comprovata formazione e competenza in materia di scienze giuridiche ed integrità morale”. Se Ioia ben conosce il carcere, i suoi meccanismi e le sue storture, però, è perché ha trascorso oltre 22 anni nelle carceri italiane e spagnole, tra cui Poggioreale a Napoli, per traffico e spaccio di stupefacenti; un uomo dunque passato dalla bella vita garantita dallo spaccio nel quartiere di Forcella alla ‘cella zero’, un luogo a Poggioreale dove detenuti venivano vessati dalle guardie penitenziarie. Scontata la pena, Pietro Ioia ha denunciato, e il procedimento giudiziario ha visto 22 indagati, tra cui agenti penitenziari e anche medici.
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