Che sia ben chiaro, che l'humus culturale che promuove lo stupro passa anche da tutte quelle battutine, allusioni e contenuti vari più o meno innocenti, tipici di quel cameratismo machista che si diverte quando riduce la donna ad un buco, un paio di tette, un culo, ecc., cioè ad un mero oggetto sessuale tout-court.
Tutto ciò come se la letteratura, la poesia, l'arte, e, in generale, tutti gli affascinanti traguardi culturali faticosamente raggiunti nel corso dei secoli non fossero mai esistiti. L'asticella del "concetto di essere umano" riabbassata al livello pre-culturale.
Ma chi sono gli attori di questo folle e violento ingranaggio di sottocultura? Non certamente solo bulli di periferia, ma anche persone che si incontrano tutti i giorni nel proprio paese, citta', luogo di lavoro, sui social, ecc. Sono numerose e, ancor peggio, largamente tollerate dalla collettivita', cioe' da noi stessi. Molto spesso si tratta di mariti e padri di ragazze, e/o fratelli di ragazze e figli di madre, che, quindi, diventano inconsapevolmente essi stessi complici di potenziali stupratori di mal capitate, donne a loro piu' care non esenti!
Il discorso sarebbe lungo, ma in sintesi si puo' tranquillamente affermare che la NON CURA CULTURALE della propria mente diventa anche il peggior nemico di sè stessi, oltre che della collettivita' tutta!
E allora, cosa fare per arginare questa diffusa violenza strisciante? Certamente le azioni sotto indicate potranno sortire un certo effetto di contrasto:
1) oltre a nutrire noi stessi di cultura, diventare, quanto piu' possibile, propagatori della stessa nell'ambito della propria cerchia di amici, parenti e contatti.
2) praticare un po' di sacrosanta cittadinanza attiva: quando si vedono o si sentono certi contenuti di stampo machista / sessista, non farli passare lisci, ma esternare la propria indignazione in maniera netta, pacifica ed educata!
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