L'eccidio di Sant'Anna fu un crimine contro l'umanità commesso dai soldati tedeschi della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer SS", comandata dal generale (Gruppenführer) Max Simon, il 12 agosto 1944 e continuato in altre località fino alla fine del mese. Il giorno precedente, l'11 agosto 1944, la divisione aveva commesso già l'eccidio della Romagna.Il 12 agosto 1944 i soldati della SS radunarono 560 abitanti (per lo più anziani, donne e bambini) e, dopo averli brutalmente uccisi, li bruciarono.
Nel 1994, durante un'indagine del procuratore militare Antonino Intelisano, furono ritrovati 695 fascicoli su fatti di sangue accaduti in Italia durante la II Guerra Mondiale e riposti in un armadio in uno sgabuzzino di Palazzo Cesi, a Roma, chiuso con le ante verso la parete e per questo ribattezzato “Armadio della vergogna”. Per indagare sulle anomale archiviazioni "provvisorie" e sull'occultamento dei 695 fascicoli (compresi quelli relativi alla strage di Sant'Anna di Stazzema) contenenti denunzie di crimini nazifascisti, su iniziativa parlamentare del deputato Carlo Carli ed altri, con Legge 15 maggio 2003, n. 107, è istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti
Sul vicino col di Cava sorge il monumento-ossario che raccoglie i resti delle vittime, coronato da una scultura in pietra locale, opera di Vincenzo Gasperetti, che raffigura una madre che stringe al petto la figlioletta morta. Su iniziativa parlamentare del deputato Carlo Carli ed altri, viene istituito con Legge 11 dicembre 2000 n.381, il "Parco nazionale della pace", a Sant'Anna di Stazzema. Venerdì 20 aprile 2012, a Sant'Anna si è tenuto l'evento "Forum Giovani Sant'Anna di Stazzema", dove hanno partecipato più di trecento ragazzi da varie scuole d'Italia, per non dimenticare l'eccidio.
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