Una "montagna" di calcare che culmina a 881 m si erge proprio sopra il paese di Dorgali.
Per via dei panorami letteralmente aerei su tutta la zona e non solo, il Monte Bardia (la guardia) per anni è stato il principale punto di vedetta a protezione del paese. Oggi restano in eredità gli antichi sentieri e carrarecce che si usavano per muoversi intorno e sopra al monte, nonchè la Galleria Vecchia dove si transitava con i carri, che si deve allo studio di Alberto La Marmora quando nel 18° secolo risiedeva in Sardegna.
Al giorno d'oggi la salita al monte non avviene più per obiettivi di vedetta, ma puramente di piacere per l'ambiente molto bello e i panorami a perdita d'occhio, una zona purtroppo sottovalutata e poco frequentata dagli escursionisti.
Abbiamo pensato di allungare l'avvicinamento al tratto dove si snodano le calate intraprendendo prima un trekking per niente banale con partenza dal paese di Dorgali e passando dalla Galleria Etza (Galleria Vechia) per transitare sulle creste e sulla cima de M. Bardia,
Il bosco è uno dei principali protagonisti della giornata e stupisce come sempre con la sua grande magia.
LE CALATE: si svolgono in una prominenza del M. Sa Bardia chiamata Cuccuru Cazzeddu, praticamente la naturale prosecuzione in direzione Est della dorsale sulla quale ci si trova
Si tratta di 4 belle discese su corda con altezza massima di circa 35 m.
Si sviluppano su dei bei paretoni di calcare nel versante del monte rivolto a Nord-Ovest.
Le prime tre sono consecutive mentre per la 4° bisogna fare un piccolo raccordo camminando in un ambiente molto piacevole.
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