Sotto sequestro 200 puntatori laser nocivi per la vista
Carabinieri del Comando provinciale di Isernia in azione sull’intero territorio pentro al fine di tutelare la salute dei cittadini e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Nell’ambito di tali controlli, i militari hanno eseguito un maxi sequestro di puntatori laser di tipo vietato, altamente nocivi per la vista qualora puntati agli occhi, di quelli spesso utilizzati durante partite di calcio o altre manifestazioni sportive. Duecento i puntatori sequestrati presso due esercizi commerciali di Macchia d’Isernia e Montaquila. I titolari delle due attività commerciali sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria. Stesso provvedimento anche per un imprenditore edile che non aveva ottemperato all’attuazione delle prescritte misure per garantire la sicurezza degli operai al fine di prevenire infortuni sul lavoro all’interno di un cantiere ubicato a Carovilli.
Sgominata la banda delle carte clonate, un arresto anche in Molise
Tocca anche il Molise l’inchiesta dei Carabinieri di Napoli, riusciti a sgominare una banda di 14 persone che, con l’aiuto di due dipendenti delle Poste e di due dipendenti del Comune di Napoli, clonavano carte di credito con cui acquistavano costosi smartphone di ultima generazione. I soggetti coinvolti nell’inchiesta avevano fatto acquisti per un valore di 300 mila euro in quattro regioni: Molise, Campania, Lazio ed Emilia Romagna. Quattro le persone finite in carcere, sette ai domiciliari. I Carabinieri di Isernia hanno eseguito un arresto a Cantalupo nel Sannio. Si tratta di un 40enne campano che ora è stato tradotto nel carcere di Ponte San Leonardo. I dipendenti sono stati invece sospesi dal servizio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, le carte di credito venivano trafugate nei centri di smistamento postale del capoluogo campano con la complicità dei dipendenti delle Poste. Per gli acquisti venivano poi abbinate a documenti falsi ottenuti con dati forniti dei due dipendenti dell’anagrafe.
Ludopatia, approvata la Legge regionale
Anche il Molise ha la sua Legge mirata a limitare il gioco d’azzardo patologico e a prevenire forme di ludopatia. Il Consiglio regionale ha infatti approvato la proposta di legge in materia che prevede che la Regione attivi azioni di contrasto alla dipendenza da gioco mediante la prevenzione e il recupero dei soggetti affetti da patologie ad esso connesse. Il provvedimento approvato sancisce, tra le altre cose, il divieto di aprire sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco con vincita di denaro a una distanza inferiore ai 500 metri da aree ritenute sensibili, come scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale o giovanile, strutture a carattere culturale, ricreativo e sportive, strutture sanitarie e ospedaliere, istituti di credito e sportelli bancomat. Per gli esercizi commerciali che violeranno le disposizioni della legge appena approvata, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie da 5 mila a 10 mila euro, nonché la chiusura degli apparecchi da gioco. Il Consiglio regionale ha poi approvato, a maggioranza, l’assestamento al Bilancio di previsione 2016/2018. Via libera dall’aula anche all’ordine del giorno, presentato dal consigliere Michele Petraroia, collegato alla legge di assestamento, con cui si impegna la Giunta a reperire 685 mila euro per assicurare la copertura delle borse di studio agli studenti universitari.
Vertenza Oti: fallisce Ikf, situazione sempre più nera per i lavoratori
Si fa sempre più complessa e preoccupante la situazione dei 41 lavoratori della Oti di Pettoranello di Molise da tre mesi senza stipendio. Depositata in queste ore la sentenza del tribunale di Milano con la quale è stato dichiarato il fallimento della Ikf, la società di investimenti specializzata nel risollevare aziende in difficoltà, che aveva rilevato la Oti, Officine Tessili Italiane, nata dalle ceneri della Ittierre. Uno scenario nuovo, dunque, che ha fatto slittare a data da destinarsi il tavolo convocato dal Prefetto di Isernia per domani, 15 dicembre. La riunione doveva servire a fare il punto della situazione dopo il tavolo dello scorso mese chiesto dai sindacati per esaminare tutti gli aspetti della controversia. Riunione nella quale le parti avevano sottoscritto un verbale finalizzato alla richiesta di cassa integrazione ordinaria per 13 settimane da inoltrare all’Inps. Un percorso quest’ultimo, che rischia di essere interrotto proprio a causa del fallimento della Ikf.
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