Roma, (askanews) - Riforme, legge di stabilità, Jobs act, Ilva, marò, Quirinale, Europa. Sono queste le parole chiave del Natale politico 2014, il primo dell'era Renzi. Il primo panettone mangiato a palazzo Chigi e non a palazzo Vecchio del giovane segretario Pd ha il sapore forte delle tante sfide che in nome del "cambiamento ora" il governo Renzi ha messo in calendario per Capodanno, a dispetto delle giornate festive. Con la riapertura della crisi con l'India sui marò in cima all'agenda.
Nella giornata pre-festiva della vigilia di Natale, a palazzo Chigi i ministri sono chiamati a riunirsi per varare i primi decreti attuativi del Jobs act. E per decretare l'immediato futuro dell'Ilva. Forse solo Natale e Santo Stefano saranno riservati dal cattolicissimo premier a santificare le feste. Il 29 dicembre Renzi ha convocato la sua prima conferenza stampa nazionale da capo del governo. a solo due giorni dall'ultimo discorso di fine anno di Giorgio Napolitano dal Quirinale.
Renzi intende far sapere la sua su cosa attende l'Italia nel 2015. A partire da riforme e Unione europea, alla quale a metà gennaio presenterà a Strasburgo il conto sul semestre di sua presidenza. E con in tasca, dopo il Jobs act, anche la legge di stabilità e almeno l'antipasto del secondo passaggio parlamentare su riforma della Costituzione e Italicum. Riuscirà il premier nel suo ambizioso obiettivo? Di certo ci sta provando con tutte le sue forze. Perchè concluso il 13 gennaio il semestre italiano di presidenza Ue, ogni giorno è buono per le dimissioni di Napolitano. E da allora fino all'avvento del (o della) nuova presidente sul Colle non ci sarà altro di cui il Parlamento e le forze politiche potranno occuparsi.
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