Roma, 28 giu. (askanews) - Il Ponte Morandi di Genova non c'è più: è stato demolito con l'esplosivo poco dopo le 9.30 del mattino il troncone est. Ne è servita una tonnellata per distruggere le pile 10 e 11 del viadotto autostradale dopo il tragico crollo del 14 agosto scorso. Le operazioni sono state leggermente ritardata rispetto all'orario previsto, le 9 esatte, perché alcuni residenti da evacuare non avevano ancora lasciato la propria abitazione.
All'evento hanno assistito, oltre al sindaco e commissario per ricostruzione, Marco Bucci e al governatore della Liguria e commissario per l'emergenza, Giovanni Toti, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio ed il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
Bucci ha parlato di "un'operazione senza eguali, specie perché in un contesto urbano".
"Il governo ci ha aiutato molto nel far arrivare i fondi e le risorse per Genova che stiamo già impiegando, siamo sulla strada giusta e non è vero che Genova sta rinascendo ed è ripartita, Genova ha continuato a crescere e con oggi abbiamo accelerato questo percorso ancora di più, il nostro intento è fare di Genova la città più grande del Mediterraneo, che può competere con le più grandi d'Europa".
Bucci ha inoltre spiegato che dal punto di vista tecnico "la procedura è stata rispettata al 100%". "Le centraline stanno già funzionando e aspettiamo i risultati" ha detto. In base a questi si deciderà sul rientro dei residenti nelle proprie abitazioni.
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