Già nel 2012 la Direzione Investigativa Antimafia di Bari aveva sequestrato diversi beni nelle disponibilità di del boss Stramaglia Angelo Michele e che riguardavano in particolare cavalli da corsa. Stramaglia, esponente di spicco della criminalità organizzata locale e da sempre considerato il luogotenente del boss Savino Parisi, fu assassinato il 24 aprile 2009. Oggi la Dia del capoluogo pugliese ha eseguito il provvedimento con il quale il Tribunale di Bari ha disposto la confisca di un centro ippico sito nel casertano e beni immobili, tutti riconducibili agli eredi del defunto boss. Nell'ambito dell'operazione "ferro di cavallo", la Dia di Bari aveva individuato, facendo ricorso anche ad intercettazioni telefoniche, l'allevamento Arena s.a.s. di Orefice Vincenzo & C. in provincia di Caserta formalmente intestato a due napoletani ma in realtà nella indiretta disponibilità del boss Stramaglia attraverso prestanome e uomini di fiducia e, quindi dopo il suo decesso, riconducibile al figlio e moglie di questi cui i formali intestatari continuavano ad effettuare versamenti di denaro. Anche dopo l'omicidio del capo clan, è apparso chiaro ed evidente il coinvolgimento degli eredi nella gestione del patrimonio da cui ricevevano ritorni economici, costituiti anche dalla liquidazione dei proventi derivanti dalla gestione dell'allevamento e dalle competizione cui partecipavano i cavalli. Disposta così la confisca del centro allevamento in Orta di Atella (CE), completo di boxes e attrezzature sportive come la giostra per l'allenamento dei cavalli e quindi terreni, locali e appartamenti in Valenzano di proprietà degli eredi Stramaglia, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. L'operazione è stata effettuata dal Centro Operativo di Bari che ha impiegato 25 agenti.
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