Un suggestivo racconto in digitale a più voci per scoprire il potere evocativo degli oggetti e il legame che si instaura con essi durante la vita.
Cosa rimane di un uomo in una casa, quando di lui rimane solo la casa? “Laggiù si brucia una natura fossile, là in fondo arde la Preistoria, morte torbe sommerse, fermentate, avvampano nel mio termosifone”. Recita così un verso della poesia “L’abbraccio”, del poeta e scrittore Valerio Magrelli. Quale autore migliore per condurci, come un archeologo di storie, nella casa Museo Mario Praz? Una collezione di oggetti della vita di un critico d’arte e anglista vengono dunque non solo raccontati da un poeta – francesista -, ma diventano anche spunto per cercare di capire cosa rimane di noi quando non ci siamo più. Cosa ci raccontano gli oggetti? Come ci riportano indietro nel tempo? Mario Praz ha vissuto in questa casa dal 1969 al 1982. Nel 1979 ha pubblicato il libro “La casa della vita”. In questa visita proveremo a scoprire la casa, e la sua vita.
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