All’audizione del 3 dic. 2024 innanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria è comparso il dr. Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, che ha ripercorso l’attività svolta nella prima fase della pandemia (2020) volta al suggerimento ai referenti politici di adottare le misure repressive (e successivamente propagandare il vaccino), ricordando che, quando i contagi sono aumentati proprio in quei giorni, “noi CHIESIMO” di estendere l’estensione dei tamponi.
Un inciampo può capitare ad un dottore, presidente di una fondazione ammantata di scientificità, forse l’emozione o forse il condizionamento dialettale, ma poi l’ignoranza (nel senso di mancanza di conoscenza) del suo front-man emerge chiara, non solo da un punto di vista grammaticale, ma soprattutto da un punto di vista scientifico, perché il dr. Cartabellotta, nel rispondere alla domanda sull’utilità del protocollo tachipirina e vigile attesa, confessa che in quel momento non esistevano evidenze di efficacia di trattamenti terapeutici, quindi la cura doveva essere fatta attraverso farmaci sintomatici.
Peccato che poi il Dr. Cartabellotta si lasci sfuggire che anche il paracetamolo non rallentasse il corso della malattia, quindi non funzionava, ma rimaneva comunque l’indicazione da seguire in via obbligatoria (perché “raccomandazione” ci sarebbe diventata solo con il Consiglio di Stato nel gennaio 2022) dai medici sul presupposto delle migliori evidenze scientifiche.
Solita supercazzola: le evidenze scientifiche non c’erano, ma le decisioni assunte si basavano su evidenze scientifiche.
Il Dr. Cartabellotta respinge ogni sospetto di “MILLANTAZIONE” delle proprie relazioni e delle proprie conoscenze, anche qui inciampando in storpiature che fanno sorridere se accostate alla assunzione di una attendibilità scientifica dei contenuti espressi.
Arriva in soccorso il “solito” On.le Colucci del M5S che formula una domanda suggestiva al Dr. Cartabellotta per fargli confermare l’approccio scientista della gestione pandemica, che si è disinteressata di tutto, delle regole, dei diritti, delle condizioni personali e sociali, del benessere della popolazione pur di seguire alla lettera ciò che derivava da “autorità Istituzionali” le quali, secondo il modo di pensare di questi signori, sarebbero le uniche a detenere la verità e l’attendibilità di “scienza ufficiale”.
Scientismo appunto.
Scientismo sfrenato, se solo si pensa che lo stesso Dr. Cartabellotta si preoccupava di precisare come una ”evidenza scientifica” può dirsi tale solo dopo un lungo processo di lenta maturazione che passa attraverso varie fasi (tre secondo lui) che durano anni prima di consolidarsi.
Ed allora di nuovo: quali sarebbero le evidenze scientifiche su cui si sostiene aver basato le decisioni e i provvedimenti governativi della gestione emergenziale assunti lì per lì in maniera estemporanea senza alcun razionale consolidato?
Nessuna evidenza ovviamente, come nessuna conoscenza e nessun razionale aveva l’intera gestione sanitaria dell’emergenza, che ha travolto persone e società inutilmente, facendo solo enormi danni.
Come danni ne ha creati GIMBE con la virulenza del suo scientismo, rimasto muto sino al 20 febbraio 2020 quando i casi in Europa sarebbero stati appena 46, ma poi, il giorno dopo, visti gli aumenti esponenziali "noi DISSIMO” al Ministro Speranza e alla task-force di prendere provvedimenti, e “FECIMO” un comunicato per tranquillizzare la popolazione, fallendo inoltre anche nella predizione di fine agosto 2020 quando assicurava che, grazie alle misure adottate, non vi sarebbero state più ondate.
E noi "sapessimo" com'è "ondata".
Ещё видео!