Una finestrella che potrebbe trasformarsi anche in un portone: è quella che separa il Forlì dal ritorno nella terza serie nazionale, quella serie C persa solo due mesi fa nello spareggio contro il Fano e che potrebbe tornare d'attualità al "Morgagni". Diversi gli scogli da superare per il club del presidente Stefano Fabbri: in primis, l'abolizione della norma che vieta la reiterazione della richiesta di ripescaggio, un passaggio già esperito dai Galletti nella passata stagione. Altro nodo cruciale, la scelta che verrà operata sul format della prossima serie C: al momento, dopo la richiesta di ripescaggio oneroso operata da Triestina e Rende, sono appena 57 le squadre titolate a farne parte e le scuole di pensiero si dividono tra chi, come Carlo Tavecchio, vorrebbe chiudere la porta ad altre addizioni e adottare gironi da 19 squadre e chi invece, è il caso di Gabriele Gravina, vorrebbe preservare la struttura a 60 squadre. Un'ipotesi che troverebbe il Forlì pronto alla bisogna, stante la rinnovata disponibilità a versare la quota di 300mila euro alla Lega. Una seconda chance in serie C val bene questo ed anche altri sforzi che i biancorossi intraprenderanno. Venerdì, dopo il Consiglio federale convocato da Tavecchio, se ne saprà sicuramente di più.
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