Intervento di Francesca Delaude (CGIL) durante l'incontro virtuale di presentazione del libro "La sinistra e la sanità – Da Bindi a Speranza e in mezzo la pandemia" (*) di Ivan Cavicchi
29 Ottobre 2021
Se la sinistra modifica ma non cambia il mondo della sanità, che sinistra è?
Durante la pestilenza non c’è stato uno in Italia che non giurasse sulla necessità di riformare la sanità per non tornare come prima. Invece è proprio così.
La legge di Riforma sanitaria n. 833 del 1978 è stata metodicamente stravolta e tradita dalle successive leggi di controriforma: L. 502/1992 del Governo Amato e 229/99 del governo D’Alema, che invece di difendere la natura pubblica del sistema sanitario nazionale dai condizionamenti economici, hanno subordinato il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, alle logiche dell’ economia e del mercato.
I finanziamenti del PNRR possono essere l’occasione straordinaria per riformare il sistema sanitario. Limitarsi al suo potenziamento, come propone il Ministro Speranza, equivale ad accrescere semplicemente il consumo mercantile del servizio sanitario senza riformarlo.
L’ultimo libro: La sinistra e la sanità – Da Bindi a Speranza e in mezzo la pandemia* del prof. Cavicchi è un duro atto d’accusa : Se la sinistra si limita a modificare un mondo che invece, come sinistra, dovrebbe cambiare, che sinistra è?
Non ci rassegniamo alla risposta assenteista di oltre la metà degli elettori torinesi alle recenti elezioni comunali. Cominciamo a chiederci se e come a Torino la sinistra ha ancora una possibilità di esistere, a partire dalla sanità pubblica.
Ne abbiamo parlato con:
Ivan CAVICCHI, docente dell’ Università di Tor Vergata
Eleonora ARTESIO, ex assessore alla sanità della Regione Piemonte
Chiara RIVETTI, segretaria regionale ANAAO
Marco CALDIROLI – Presidente nazionale di Medicina Democratica
(*) Castelvecchi editore
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